5 gennaio 2011
Con la diffusione degli indici dei prezzi al consumo riferiti a gennaio 2011 (prevista il 4 febbraio 2011 per i dati provvisori e il 23 febbraio per quelli definitivi), oltre alle novità derivanti dalle consuete attività di revisione del paniere, dei piani di rilevazione e del sistema di ponderazione, verranno introdotte le seguenti innovazioni1, finalizzate ad un ulteriore miglioramento dell’accuratezza delle misure dell’inflazione:
Aggiornamento della base di riferimento all’anno 2010 degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) e per le famiglie di operai e impiegati (FOI) Gli indici dei prezzi al consumo, come è noto, vengono calcolati utilizzando la formula a catena di Laspeyres, in cui il paniere dei prodotti ed il sistema di pesi vengono aggiornati annualmente
Gli indici mensili dell’anno corrente vengono calcolati con riferimento al mese di dicembre dell’anno precedente (base di calcolo) e sono successivamente concatenati sul periodo scelto come base di riferimento al fine di poter misurare la dinamica dei prezzi su un periodo di tempo più lungo di un anno
gli indici nazionali NIC hanno come base di riferimento l’anno 1995, mentre quelli calcolati a livello territoriale, assumono come base di riferimento il mese di dicembre 1998=1002;
gli indici FOI, a livello sia nazionale sia territoriale, hanno base di riferimento 1995=1003; l’IPCA ha come base di riferimento 2005=100, secondo quanto stabilito da appositi regolamenti europei
gli indici NIC e gli indici FOI, calcolati a livello sia nazionale sia territoriale, saranno espressi in base di riferimento 2010=1004;
l’IPCA, invece, continuerà ad essere calcolato e diffuso con base di riferimento 2005=100
L’adozione del nuovo schema di classificazione è finalizzata all’innalzamento della qualità dell’informazione statistica sui prezzi al consumo in riferimento alla sua rilevanza ed accuratezza uniformando, al contempo, la struttura dei tre indici NIC, FOI e IPCA
La classificazione della spesa per consumi adottata per gli indici dei prezzi al consumo è quella internazionale COICOP (Classification of Individual Consumption by Purpose), la cui struttura gerarchica prevede i seguenti tre livelli di disaggregazione: Capitoli di spesa, Categorie di prodotto e Gruppi di prodotto (rispettivamente Divisions, Groups e Classes secondo la denominazione internazionale)
Tale schema classificatorio, attualmente adottato per il calcolo dell’indice armonizzato IPCA, conta per il calcolo degli indici NIC e FOI, un ulteriore livello di disaggregazione, quello delle Voci di prodotto
A partire dai dati relativi al mese di gennaio 2011 verrà adottato un nuovo e più articolato schema di classificazione dei consumi che recepisce, con alcuni adattamenti, la proposta di revisione della classificazione COICOP in discussione in ambito europeo per livelli di disaggregazione inferiori ai Gruppi di prodotto
Il nuovo schema classificatorio, che sarà adottato per tutti e tre gli indici dei prezzi al consumo pubblicati dall’Istat, prevede l’introduzione di due ulteriori livelli di disaggregazione inferiore, le Sottoclassi di prodotto e i Segmenti di consumo e risulta, dunque, strutturato in cinque livelli le cui denominazioni sono state uniformate a quelle internazionali
L’introduzione del livello denominato Segmento di consumo prende a riferimento le definizioni del Regolamento (CE) n
1334/2007 del 14 novembre 2007, in base al quale il Segmento di consumo rappresenta un insieme di transazioni per l’acquisto di prodotti omogenei dal punto di vista del soddisfacimento di specifici bisogni e che, di conseguenza, possono essere ritenuti equivalenti dai consumatori
Nel Prospetto 2, viene riportata la nuova struttura gerarchica adottata per il calcolo degli indici a partire da gennaio 2011, posta a confronto con quella utilizzata fino ad oggi
Con riferimento specifico agli indici nazionali dei prezzi al consumo per l’intera collettività, gli indicatori saranno diffusi correntemente con un livello di dettaglio che arriva ai 322 Segmenti di consumo contro l’attuale dettaglio delle 204 Voci di prodotto, consentendo, in tal modo, a tutti gli utenti un livello di analisi maggiore delle dinamiche dei prezzi al consumo
Tali dati saranno resi disponibili sul web Istat all’indirizzo http://www.istat.it/prezzi/precon/dati/ in concomitanza all’uscita del comunicato stampa “Prezzi al consumo”, Dati definitivi del 23 febbraio 2011
Il passaggio alla nuova classificazione garantirà la continuità delle serie storiche degli indici ad eccezione di un sottoinsieme di serie riferite ai livelli inferiori di aggregazione (sottoclassi e segmenti di consumo)
Adozione di una nuova metodologia per il trattamento dei prodotti stagionali A partire dai dati relativi al mese di gennaio 2011 sarà adottata una nuova metodologia di rilevazione e di calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti stagionali, in applicazione del Regolamento (CE) n
330/2009 del 22 aprile 2009, che definisce le norme minime per il trattamento dei prodotti stagionali nell’IPCA
Tale innovazione metodologica sarà introdotta anche per gli indici NIC e FOI
Il Regolamento stabilisce poi che, in un dato mese, i prodotti stagionali sono considerati “in stagione” o “fuori stagione”
Sulla base di tale norma è stato introdotto un calendario mensile per tutto il 2011, che stabilisce in un dato mese quando ciascuno specifico prodotto, appartenente alle suddette categorie o ai suddetti gruppi, deve essere considerato “in stagione” oppure “fuori stagione”
Fanno eccezione i prodotti ittici freschi, per i quali, allo stato attuale delle evidenze quantitative, non risultano presenti prodotti ascrivibili alla categoria dei prodotti stagionali così come definiti dal Regolamento
L’adozione di un calendario della stagionalità comporterà, a partire da gennaio 2011, l’effettuazione della rilevazione territoriale dei prezzi al consumo solo nei mesi in cui il prodotto in questione è definito “in stagione” e, di conseguenza, l’introduzione di una nuova metodologia di stima degli indici dei prezzi dei prodotti “fuori stagione”
Secondo quanto previsto dal Regolamento (CE) n.1921 del 19 ottobre 2001 sarà, inoltre, resa disponibile la stima dell’impatto delle innovazioni introdotte nel trattamento dei prodotti stagionali sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA)
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* L'inflazione nell'Euro area è misurata dall'indice MUICP ('Monetary Union Index of Consumer Prices’ come definito in Council Regulation (EC) No 2494/95 of 23 October 1995) il quale è l'aggregato ufficiale dell'Euro AREA.
Euro area inizialmente includeva Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lusssemburgo, Olanda, Austria, Portogallo e Finlandia.
La Grecia fu inclusa dal 1 gennaio 2001, Slovenia da genaio 2007, Cypro e Malta da 1 gennaio 2008 e Slovakia da 1 Gennaio 2009 e Estonia da1l Gennaio 2011
Inflazione MUICP (13) 13 paesi (entra la Slovenia)
Inflazione MUICP (15) 15 paesi (rispetto al precedente entrano Cypro e Malta)
Inflazione MUICP (16) 16 paesi (rispetto al precedente entra la Slovakia)
Inflazione MUICP (17) 17 paesi (rispetto al precedente entra l'Estonia)
Inflazione MUICP (18) 18 paesi (rispetto al precedente entra Lettonia)
Inflazione MUICP (19) 19 paesi (rispetto al precedente entra Lituania)
Periodo | Var% |
Novembre-2016 Novembre-2017 | 0,9 |
Dicembre-2016 Dicembre-2017 | 0,9 |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,8 |
Periodo | Var% |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,7 |
Aprile-2017 Aprile-2018 | 0,4 |
Maggio-2017 Maggio-2018 | 0,9 |
Giugno-2017 Giugno-2018 | 1,2 |