11 luglio 2011
Nel 2009 le separazioni sono state 85.945 e i divorzi 54.456, con un incremento rispettivamente del 2,1 e dello 0,2% rispetto all’anno precedente.
Il grafico sopra illustra l'andamento dei MATRIMONI, SEPARAZIONI E DIVORZI Anni 1995-2009 (valori assoluti)
Si tratta, soprattutto nel caso dei divorzi, di incrementi molto più contenuti rispetto a quelli registrati tra 2007 e 2008 (3,4% per le separazioni e 7,3% per i divorzi).
I due fenomeni sono tuttavia in costante crescita: se nel 1995,ogni 1.000 matrimoni si sono registrati 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2009 si arriva a 297 separazioni e 181 divorzi.
La durata media del matrimonio al momento dell’iscrizione a ruolo del procedimento è risultata pari a 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi.
L’età media alla separazione è di circa 45 anni per i mariti e 41 per le mogli;
in caso di divorzio raggiunge rispettivamente 47 e 43 anni. Questi valori sono aumentati negli anni sia per una drastica diminuzione delle separazioni sotto i 30 anni – in gran parte effetto della posticipazione delle nozze verso età più mature – sia per un aumento delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne.
La tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi è quella consensuale: nel 2009 si sono concluse consensualmente l’85,6% delle separazioni e il 72,1% dei divorzi.
Il 66,4% delle separazioni e il 60,7% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio. Fino al 2005, ha prevalso l’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre. Nel 2006 la Legge 54/2006 ha introdotto l’istituto dell’affido condiviso dei figli minori come modalità ordinaria e ha avuto conseguenze evidenti: nel 2009 l’86,2% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l’affido condiviso contro il 12,2% dei casi in cui i figli sono stati affidati esclusivamente alla madre.
Qui le statistiche dal 1995 al 2005
Nel 2009 le separazioni sono state 85.945 e i divorzi 54.456. Rispetto al 1995 le separazioni sono aumentate di oltre il 64% ed i divorzi sono praticamente raddoppiati (+ 101%). Tali incrementi si sono osservati in un contesto in cui i matrimoni diminuiscono e quindi sono imputabili ad un effettivo aumento della propensione alla rottura dell’unione coniugale. Per ottenere una misura efficace di questa propensione occorre rapportare le separazioni o i divorzi registrati in un anno di calendario, in corrispondenza delle diverse durate di matrimonio, all’ammontare iniziale dei matrimoni di ciascuna coorte .
A partire dalla metà degli anni ’90 questi indicatori hanno fatto registrare una progressiva crescita della propensione a interrompere una unione coniugale: nel 1995 si verificavano in media circa 158 separazioni e 80 divorzi per 1.000
matrimoni, nel 2009 questi arrivano rispettivamente a 297 separazioni e a 181 divorzi ogni 1.000 matrimoni
Per l’analisi della geografia e delle principali caratteristiche dell’instabilità coniugale è utile fare riferimento alle separazioni legali che rappresentano in Italia l’evento più esplicativo del fenomeno dello scioglimento delle unioni coniugali considerando che non tutte le separazioni legali si convertono successivamente in divorzi. A titolo di esempio si consideri che su 100 separazioni pronunciate in Italia nel 1998 poco più di 60 sono giunte al divorzio nel decennio successivo.
Per i divorzi concessi nel 2009 l’intervallo di tempo intercorso tra la separazione legale e la successiva domanda di divorzio è stato pari o inferiore a cinque anni nel 69,4% dei casi.
Il fenomeno dell’instabilità coniugale presenta ancora oggi situazioni molto diverse sul territorio: nel 2009 si va dal valore minimo di 198,6 separazioni per mille matrimoni che caratterizza il Sud al massimo osservato nel Nord-ovest (374,9 separazioni per mille matrimoni). I cartogrammi seguenti consentono di apprezzare l’evoluzione del fenomeno a livello regionale confrontando i tassi di separazione totale del 2009 con quelli del 1995
Qui puoi scaricare le tavole statistiche dal sito dell'ISTAT
Periodo | Var% |
Novembre-2016 Novembre-2017 | 0,9 |
Dicembre-2016 Dicembre-2017 | 0,9 |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,8 |
Periodo | Var% |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,7 |
Aprile-2017 Aprile-2018 | 0,4 |
Maggio-2017 Maggio-2018 | 0,9 |
Giugno-2017 Giugno-2018 | 1,2 |