Funzioni Lineari e Polinomiali: Esempi Pratici

La Differenza tra Funzioni Lineari e Polinomiali

Quando analizziamo la relazione tra due variabili, come nel caso del tasso di interesse e della rata di un mutuo, possiamo descriverne il comportamento con funzioni matematiche. Due dei modelli più comuni sono le funzioni lineari e le funzioni polinomiali (quadratiche). In questo articolo, esploreremo le differenze tra queste due tipologie di funzioni, utilizzando esempi concreti.

Funzione Lineare: Aumento Costante

Una funzione lineare descrive una relazione in cui la variabile dipendente cresce (o decresce) in modo costante al variare della variabile indipendente. La forma generale di una funzione lineare è:

R(t) = mt + c

Dove:

  • R(t) è la variabile dipendente (la rata mensile, nel nostro caso),
  • t è la variabile indipendente (il tasso di interesse),
  • m rappresenta la crescita costante (pendenza),
  • c è il valore iniziale della variabile dipendente (l’intercetta).

Esempio di Funzione Lineare

Immaginiamo un tasso di interesse crescente in modo lineare con un incremento costante della rata. La formula potrebbe essere:

R(t) = 40t + 300

Questo significa che per ogni 1% di aumento del tasso di interesse, la rata mensile aumenta di 40€. Vediamo come cambia la rata con diversi tassi di interesse:

  • Con un tasso del 1%, la rata sarà: 340€ (R(1) = 40(1) + 300)
  • Con un tasso del 2%, la rata sarà: 380€ (R(2) = 40(2) + 300)
  • Con un tasso del 3%, la rata sarà: 420€ (R(3) = 40(3) + 300)

L’incremento è sempre di 40€ per ogni aumento di 1% nel tasso di interesse. Questo è ciò che caratterizza una funzione lineare: un aumento costante e prevedibile.

Funzione Polinomiale (Quadratica): Aumento VariabileFunzioni Lineari e Polinomiali: Esempi Pratici 1

Al contrario, una funzione polinomiale (quadratica) descrive una relazione in cui la variabile dipendente cresce in modo non lineare, con un’accelerazione o decelerazione man mano che la variabile indipendente aumenta. La forma generale di una funzione polinomiale di secondo grado è:

R(t) = at2 + bt + c

Dove:

  • R(t) è la variabile dipendente,
  • t è la variabile indipendente,
  • a è il coefficiente del termine quadratico (che determina la curvatura della parabola),
  • b è il coefficiente del termine lineare,
  • c è il termine costante.

Esempio di Funzione Polinomiale

Abbiamo derivato la seguente funzione polinomiale per modellare l’andamento della rata mensile in base al tasso di interesse utilizzando Excel e un metodo statistico chiamato regressione polinomiale. In questo caso, Excel ha calcolato i coefficienti che meglio si adattano ai dati reali, fornendo la formula:

R(t) = 1.32t2 + 42.09t + 416.45

Con questa formula, possiamo osservare come la rata cresca a un ritmo variabile, non costante, al crescere del tasso di interesse. Vediamo qualche esempio:

  • Con un tasso del 1%, la rata sarà: 459.89€ (R(1) = 1.32(1)2 + 42.09(1) + 416.45)
  • Con un tasso del 2%, la rata sarà: 505.88€ (R(2) = 1.32(2)2 + 42.09(2) + 416.45)
  • Con un tasso del 3%, la rata sarà: 554.60€ (R(3) = 1.32(3)2 + 42.09(3) + 416.45)

Calcolo Manuale

Prima dell’uso di strumenti software come Excel, questi coefficienti potevano essere calcolati manualmente usando il metodo dei minimi quadrati. Questo metodo statistico permette di minimizzare l’errore tra i dati osservati e la curva stimata, risolvendo un sistema di equazioni lineari basato sui valori raccolti (ad esempio, il tasso di interesse e la rata mensile). I calcoli manuali richiedevano strumenti come il regolo calcolatore e tavole numeriche, oppure la risoluzione manuale di sistemi lineari tramite tecniche algebriche.

In sintesi, con Excel abbiamo potuto automatizzare un processo complesso che una volta richiedeva molto più tempo e calcoli manuali, rendendo più facile derivare equazioni come questa per analizzare il comportamento delle variabili.

Come si può notare, l’aumento della rata è maggiore a tassi più elevati. La funzione polinomiale descrive una relazione in cui l’incremento diventa sempre più rapido, a differenza della funzione lineare, dove l’incremento è sempre lo stesso.

Leggi il nostro articolo Aumento o Diminuzione dell’interesse sulla Rata del Mutuo

Confronto tra Funzione Lineare e Polinomiale

Ecco un riassunto delle principali differenze:

Funzione Lineare Funzione Polinomiale (Quadratica)
Crescita costante e prevedibile. Crescita variabile, l’incremento accelera o decelera.
Formula: R(t) = mt + c Formula: R(t) = at2 + bt + c
Esempio: l’incremento della rata è sempre lo stesso per ogni aumento del tasso di interesse. Esempio: l’incremento della rata diventa maggiore con tassi più elevati.

Conclusione

In sintesi, le funzioni lineari e polinomiali descrivono relazioni molto diverse tra variabili. Una funzione lineare implica un aumento costante, mentre una funzione polinomiale di secondo grado (quadratica) implica un aumento che varia man mano che la variabile indipendente cresce. Nella pratica, la scelta di un modello dipende dalla natura della relazione che vogliamo descrivere.

Effetti delle variazioni dell’interesse sulla rata

Come le variazioni del tasso di interesse influenzano la rata mensile

Quando si ha un mutuo a tasso variabile, è naturale chiedersi come le variazioni del tasso di interesse influenzino la rata mensile.

Le variazioni più comuni sono aumenti o diminuzioni dello 0,5% o dell’1%. In questo articolo esamineremo gli effetti di queste variazioni sulla rata.Aumento e diminuzione dei tassi di interessi

La Funzione che descrive l’andamento della rata

Abbiamo derivato una funzione matematica polinomiale di secondo grado che descrive la variazione della rata mensile in relazione al tasso di interesse. La funzione è la seguente:

R(t) = 1,32t2 + 42,09t + 416,45

Dove:

  • R(t) rappresenta la rata mensile in euro,
  • t è il tasso di interesse in percentuale.

Questa funzione mostra un andamento non lineare: un aumento dello 0,5% del tasso di interesse comporta una crescita della rata che varia leggermente a seconda del tasso di partenza.

Supponiamo di voler calcolare la rata mensile R(t) con un tasso di interesse del 3%.

Calcoli:

  1. Sostituiamo t = 3 nella formula:

    R(3) = 1,32(3)2 + 42,09(3) + 416,45

  2. Calcoliamo il quadrato di 3:

    R(3) = 1,32(9) + 42,09(3) + 416,45

  3. Moltiplichiamo:

    R(3) = 11,88 + 126,27 + 416,45

  4. Sommiamo i risultati:

    R(3) = 554,60

Risultato finale: Con un tasso di interesse del 3%, la rata mensile sarà 554,60€.

Esempi concreti di aumento dello 0,5% e dell’1%

Esempio 1: Aumento dello 0,5%

  • Consideriamo un mutuo di 100.000€ per 20 anni con un tasso di partenza del 1%:
    • Rata a 1%: 459,89€
    • Rata a 1,5%: 482,55€
    • Incremento in euro: 22,66€
    • Incremento percentuale: 4,93%

Esempio 2: Aumento dello 0,5% su tasso del 4%

  • Ora consideriamo lo stesso mutuo, ma partendo da un tasso del 4%:
    • Rata a 4%: 605,98€
    • Rata a 4,5%: 631,57€
    • Incremento in euro: 25,59€
    • Incremento percentuale: 4,22%

Confronto degli impatti

  • Con un aumento dello 0,5% su un tasso dell’1%, l’incremento percentuale della rata è 4,93%.
  • Con lo stesso aumento dello 0,5%, ma partendo da un tasso del 4%, l’incremento percentuale è solo 4,22%.

Esempio 3: Aumento dell’1% su tasso del 1%

  • Se partiamo di nuovo dal tasso del 1%:
    • Rata a 1%: 459,89€
    • Rata a 2%: 505,88€
    • Incremento in euro: 45,99€
    • Incremento percentuale: 10%

Esempio 4: Aumento dell’1% su tasso del 4%

  • Con un tasso del 4%:
    • Rata a 4%: 605,98€
    • Rata a 5%: 643,60€
    • Incremento in euro: 37,62€
    • Incremento percentuale: 6,21%

Conclusione:

Questi esempi mostrano in modo più chiaro che l’impatto percentuale è maggiore su tassi bassi e si riduce con tassi più elevati:

  • Aumento dello 0,5% da 1% a 1,5% porta a un aumento del 4,93%.
  • Aumento dello 0,5% da 4% a 4,5% porta a un aumento del 4,22%.
  • Aumento dell’1% da 1% a 2% porta a un aumento del 10%.
  • Aumento dell’1% da 4% a 5% porta a un aumento del 6,21%.

Per visualizzare meglio questo andamento, ecco un grafico che mostra la curva della rata stimata in base al tasso di interesse.

  • Linea 1: Rappresenta un aumento costante dei tassi di interesse, con un incremento lineare come y = x, dove x rappresenta il tasso di interesse.
  • Linea 2: Mostra l’aumento percentuale della rata rispetto all’incremento dei tassi di interesse. Questo andamento è non lineare, in particolare per tassi più bassi, e può essere modellato con una funzione quadratica.
Confronto tra l'aumento costante del tasso di interesse e l'aumento percentuale della rata
Confronto tra Aumento Costante del Tasso di Interesse e Aumento Percentuale della Rata

Tabella di confronto tra tassi di interesse e rate

La seguente tabella mostra come varia la rata mensile in base al tasso di interesse, sia secondo i valori reali sia quelli stimati dalla funzione polinomiale:

Tasso di Interesse (%) Rata Reale (€) Rata Stimata (€) Incremento Percentuale Stimato (%)
1 459.89 459.86
1.5 482.55 482.55 4.93
2 505.88 505.91 10.01
3 554.60 554.61 9.63
4 605.98 605.98 9.26

Conclusione 

  • La funzione quadratica, spiega perché l’incremento percentuale della rata è più elevato per tassi bassi (ad esempio tra 1% e 2%) e diminuisce per tassi più alti (tra 4% e 5%).
  • La stessa funzione descrive sia aumenti dello 0,5% che dell’1%, poiché il comportamento della crescita della rata è simile in entrambi i casi.

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Sforbiciata della BCE: giù i tassi d’interesse

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Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, ossia il tasso mediante il quale orienta la politica monetaria.

Tassi di interesse di riferimento della BCE
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, il tasso mediante il quale orienta la politica monetaria.

Inoltre, come già annunciato il 13 marzo durante il riesame dell’assetto operativo, la BCE ha deciso di ridurre il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO) e il tasso sui depositi presso la banca centrale, portandolo a 15 punti base rispetto ai precedenti 50 punti base. Il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali resterà invece invariato a 25 punti base.

Pertanto, dal 18 settembre 2024, i nuovi tassi di interesse della BCE saranno i seguenti:

  • Tasso sui depositi presso la banca centrale: ridotto al 3,50% (dal 3,75%).
  • Tasso di rifinanziamento principale (MRO): ridotto al 3,65% (dal 4,25%).
  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali: ridotto al 3,90% (dal 4,50%).

Questa riduzione significativa del tasso di rifinanziamento principale e del tasso di rifinanziamento marginale riflette l’adeguamento del nuovo regime di spread tra i tassi della BCE, progettato per moderare il grado di restrizione della politica monetaria in risposta alle attuali condizioni economiche.

Effetti sui mutui e sui prestiti
Con questa decisione, si prevede che i tassi di interesse per i prestiti e i mutui, soprattutto quelli a tasso variabile, possano diminuire, portando sollievo ai mutuatari in tutta Europa. Tuttavia, l’impatto potrebbe non essere immediato o drastico, ma piuttosto graduale, poiché dipenderà anche dalle condizioni di finanziamento praticate dalle banche commerciali.

Qui il comunicato BCE

Tassi giù in AREA EURO. La BCE porta al 4% i tassi

Tabella aggiornata tassi BCE

Periodo Tipo Tasso interesse
18 settembre 2024 Tasso BCE 3,65%
12 Giugno 2024 Tasso BCE 4,25%
20 Settembre 2023 Tasso BCE 4,5%
2 Agosto 2023 Tasso BCE 4,25%
21 Giugno 2023 Tasso BCE 4%
10 Maggio 2023 Tasso BCE 3,75%
22 Marzo 2023 Tasso BCE 3,5%
8 Febbraio 2023 Tasso BCE 3%
21 Dicembre 2022 Tasso BCE 2,5%
2 Novembre 2022 Tasso BCE 2%
14 Settembre 2022 Tasso BCE 1,25%
27 Luglio 2022 Tasso BCE 0,5%
18 Settembre 2019 Tasso BCE 0%

La serie storica dei tassi

L’inflazione media Area Euro negli ultimi tre anni

  • Media attuale anno 2024 (Gennaio 2024 – Luglio 2024): 2,5%.
  • Media ultimi dodici mesi (Agosto 2023 a Luglio 2024):3%
  • Media nel 2023: 5,5%.
  • Media nel 2022: 8,3%.

L’inflazione annua nel 2024 in Area euro

  • Gennaio-2024 2,80%
  • Febbraio-2024 2,60%
  • Marzo-2024 2,40%
  • Aprile-2024 2,40%
  • Maggio-2024 2,60%
  • Giugno-2024 2,50%
  • Luglio-2024 2,60%

La serie storica dell’inflazione in Area Euro

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Come i Prezzi dei carburanti influenzano Inflazione e Tassi di Interesse

Negli ultimi due decenni, l’andamento dei prezzi della benzina e del gasolio ha avuto un ruolo determinante nell’influenzare i livelli di inflazione, con effetti a catena che si ripercuotono su vari aspetti dell’economia, inclusi i tassi di interesse stabiliti dalle banche centrali.

Prezzi medi mensili del Gasolio Autotrazione, della Benzina fino a Settembre 2024 confrontati con Inflazione in Italia e Inflazione USA (fino a luglio 2024)
Prezzi medi mensili del Gasolio Autotrazione, della Benzina fino a Settembre 2024 confrontati con Inflazione in Italia e Inflazione USA (fino a luglio 2024)

Analizzando i dati dal 2005 al 2024, possiamo osservare come il costo dei carburanti abbia avuto un impatto significativo sull’inflazione in Italia e negli Stati Uniti, creando pressioni sui governi e sulle banche centrali per intervenire sui tassi di interesse.

L’influenza diretta dei prezzi della benzina sull’inflazione Carburanti e inflazione

I dati mostrano una forte correlazione tra l’aumento dei prezzi dei carburanti e i livelli di inflazione. Il costo del carburante incide direttamente sui prezzi di produzione e distribuzione di beni e servizi, alimentando un incremento generale dei prezzi al consumo. In periodi di forte aumento dei costi della benzina, come nel 2022, l’inflazione ha subito un’accelerazione notevole, raggiungendo un’inflazione media annua  dell’8,1% in Italia.

Quando il prezzo della benzina aumenta, anche il costo del trasporto dei beni sale, portando a un rialzo nei prezzi di molti prodotti essenziali. Questo effetto si amplifica in settori come l’agroalimentare e il manifatturiero, dove la logistica rappresenta una quota significativa dei costi. L’Italia, con la sua forte dipendenza dalle importazioni di petrolio, è particolarmente vulnerabile a queste dinamiche.

Il ruolo dell’inflazione sui tassi di interesse

Con l’aumento dell’inflazione dovuto alla crescita dei prezzi del carburante, le banche centrali sono spesso costrette a intervenire per mantenere la stabilità economica. L’inflazione, infatti, erode il potere d’acquisto delle famiglie e riduce la capacità di spesa delle imprese, minacciando la crescita economica a lungo termine.

In risposta all’inflazione crescente, le banche centrali adottano misure per raffreddare l’economia, aumentando i tassi di interesse. Questo è evidente nei dati dal 2021 in avanti, quando la Federal Reserve negli Stati Uniti e la Banca Centrale Europea hanno iniziato ad alzare i tassi per contenere l’inflazione galoppante.

L’aumento dei tassi di interesse ha due obiettivi principali:

  • Ridurre la domanda: Tassi più alti rendono il credito più costoso, rallentando così la domanda di beni e servizi.
  • Contenere l’inflazione: Con una domanda più bassa, l’inflazione tende a scendere, poiché le pressioni sui prezzi si riducono.

Un ciclo difficile da interrompere

L’interazione tra l’inflazione indotta dai prezzi dei carburanti e i tassi di interesse crea un ciclo difficile da rompere. Quando il prezzo della benzina aumenta, l’inflazione accelera, costringendo le banche centrali a intervenire con tassi di interesse più alti. Tuttavia, tassi di interesse elevati possono avere effetti negativi sull’economia, rallentando la crescita e incrementando il costo del debito per famiglie e imprese.

Nel 2022, la combinazione di inflazione alta e tassi in crescita ha posto un’enorme pressione sui bilanci familiari, specialmente in settori come quello dell’energia e dei trasporti. Nonostante i tassi di interesse siano stati alzati per rallentare l’inflazione, i costi dei carburanti e dell’energia sono rimasti alti per un lungo periodo, aggravando ulteriormente la situazione.

Prospettive future: segnali di ottimismo

Guardando al 2024, ci sono buone notizie sul fronte dei prezzi dei carburanti e dell’inflazione. La possibile decisione della Banca Centrale Europea di ridurre i tassi di interesse, passando dal 4,25% al 4%, dopo una precedente riduzione dal 4,5%, è un segnale chiaro che le pressioni inflazionistiche stanno diminuendo. Questo cambiamento di politica monetaria riflette un miglioramento delle condizioni economiche generali, con un calo significativo dell’inflazione sia in Italia che negli Stati Uniti.

I prezzi della benzina, pur rimanendo sotto attenta osservazione, sembrano aver trovato una certa stabilità rispetto ai picchi del 2022. Inoltre, la discesa dell’inflazione in entrambe le sponde dell’Atlantico lascia sperare in un allentamento delle politiche restrittive e un ritorno a un’economia più bilanciata. Questo contesto favorisce un clima di maggiore fiducia per i consumatori e le imprese, che potrebbero beneficiare di una riduzione del costo del denaro e di un’economia in ripresa.

Conclusione

In definitiva, il prezzo della benzina ha un’influenza diretta sull’inflazione, che a sua volta costringe le banche centrali a intervenire sui tassi di interesse. Questo ciclo, alimentato da shock esterni e dalla domanda di carburante, continuerà a influenzare l’economia globale nei prossimi anni. Un monitoraggio costante del mercato energetico sarà essenziale per prevedere eventuali futuri rialzi dei tassi e per capire come la politica monetaria risponderà a queste sfide.

Euribor continua la sua discesa a settembre 2024

L’Euribor a 12 mesi continua la sua discesa. Oggi 11 settembre 2024  è sceso  per il sesto giorno consecutivo.

05-set-24 3,053%
06-set-24 3,025%
09-set-24 2,986%
10-set-24 2,97%
11-set-24 2,96%

Gli esperti sostengono  che sul mercato il tasso minimo è già fissato a meno del 2% per la fine dell’anno 2025. Tuttavia, le prospettive sui tassi di interesse avranno tempo per essere affinate molte più volte prima di allora. Dal grafico (fonte Bloomberg) che mettiamo in evidenza di seguito si nota come il trend del tasso Euribor 3 mesi con il passar del tempo scenda più dell’Euribor 6 mesi e 12 mesi. Questa potrebbe essere una buona notizia per coloro che hanno contratto un mutuo casa con un Euribor variabile.

Grafico e trend Euribor fino al 2028
Grafico e trend Euribor fino al 2028

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Misurare i Watt nel Ciclismo: tutto quello che c’è da sapere

Quando si parla di performance nel ciclismo, uno dei parametri più importanti da tenere d’occhio è la potenza espressa in watt per kg.

Questo indicatore consente di misurare con precisione la “potenza” del ciclista, la sua capacità di produrre forza durante la pedalata e la sua resistenza durante l’attività. In questo articolo risponderò alle domande più frequenti su come calcolare e interpretare i watt nel ciclismo, con particolare attenzione al rapporto watt per chilogrammo (W/kg).

Come si calcolano i watt per kg?

Il rapporto watt per chilogrammo (W/kg) è uno dei migliori indicatori per valutare la capacità di un ciclista, soprattutto nelle gare su strada e nelle salite. Per calcolare questo valore, basta dividere la potenza espressa in watt per il peso in chilogrammi del ciclista.

Formula:
W/kg=watt medi ÷ peso in kg

Ad esempio, se un ciclista genera una potenza di 300 watt e pesa 75 kg, il suo rapporto sarà:

300 watt÷75 kg=4,0 W/kg

Questo valore è particolarmente utile per valutare la “categoria” del ciclista relativamente alla performance.

Quanti watt per essere un buon ciclista?

Essere un “buon ciclista” dipende da molti fattori, ma un buon punto di riferimento può essere la tua potenza espressa in watt per kg.

Partiamo dai professionisti per avere un’idea dei valori TOP! Qui sotto una tabella presa da STRAVA con i dati di una salita che durava oltre 17 minuti nella tappa numero dieci del 27 agosto  Ponteareas>Baiona. Alcuni hanno pubblicato i loro dati sia relativi alla potenza che alla frequenza cardiaca. VAM da oltre 1600 m/h con potenze tra 390  e oltre 400 watt. Ipotizzando che il peso di molti si aggirerà tra 63-67 kg avremo un rapporto watt per kg tra 5,97 e 6,34. 

Dati Strava salita Vuelta 2024
Dati Strava salita Vuelta 2024

Ecco dei range utili per chi desidera avere dei riferimenti:

Categoria Minimo FTP/CP
(watt x kg)
Massimo
FTP/CP
(watt x kg)
World class 5,83 6,6
Exceptional 5,26 6,02
Excellent 4,69 6,02
Very good 4,12 4,88
Good 3,55 4,31
Moderate 2,98 3,74
Fair 2,4 3,17
Novice 2 1,83 2,6
Novice 1 1,26 2,02
FTP=Functional Threshold Power – CP=Critical power

Per un ciclista amatoriale che si allena seriamente, raggiungere un valore vicino ai 4,0 W/kg potrebbe già essere considerato un buon traguardo, soprattutto su percorsi impegnativi.

Un  interessante articolo, dedicato al vincitore della Gran Fondo delle Dolomiti Rossano Mauti, mostra i datti della potenza espressi per l’intera gara. In particolare facciamo notare il suo best sui 20 minuti che  ha raggiunto i 5,69 WATT x KG. Questa è un’ottima e veritiera indicazione sui vincenti “assoluti” tra gli amatori nelle gare di alto livello con un dislivello è importante.

TEST 20 minuti nel ciclismo: suggerimento

Molti commettono l’errore di eseguire un test di 20 minuti e calcolare il famoso 95% per ottenere la potenza media che teoricamente potrebbero sostenere per un’ora, ovvero la FTP. Tuttavia, l’esperienza mi insegna che raramente un atleta riesce a mantenere per 60 minuti il 95% dei suoi migliori 20 minuti.

Perché? La spiegazione è semplice: il ciclista dovrebbe affrontare il test dopo un certo livello di stress. Ai miei atleti, ad esempio, faccio eseguire il test dopo almeno un’ora di “ritmo sostenuto”. Il motivo? È semplice: se in gara, dove la partenza è spesso molto intensa, l’atleta si regola su un valore di FTP “falso” (ottenuto a riposo), rischia di andare oltre la sua “zona critica” e quindi di esaurire le energie.

Inoltre, oltre al test di 20 minuti, sarebbe utile eseguirne un altro, dopo almeno 40 minuti, per valutare come reagisce il corpo dopo aver spinto al massimo per 20 minuti. Questo secondo test fornisce un’indicazione ancora più accurata della capacità dell’atleta di sostenere l’intensità in condizioni di affaticamento reale.

Per questo motivo, il test per determinare la “zona critica” va sempre effettuato dopo almeno un’ora di sforzo a “ritmo sostenuto” e accompagnato da un secondo test sempre sui 20 minuti per monitorare la tenuta fisica.

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Calcolo potenza (Watt) e VAM in bici su una salita

Calcolo zone allenamento nel ciclismo basate su FTP

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Inflazione Area Euro Agosto 2024: la stima

L’inflazione scende ad Agosto a 2,2%

Inflazione annua AREA EURO Gennaio 2022 - Agosto 2024(stima)
Inflazione annua AREA EURO Gennaio 2022 – Agosto 2024(stima)

Secondo la stima preliminare di Eurostat, l’inflazione annuale nell’Area Euro è scesa al 2,2% ad agosto 2024, in netto calo rispetto al 2,6% di luglio scorso.

L’inflazione annuale nell’Area Euro ha mostrato un calo significativo negli ultimi mesi, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni ad agosto 2024:

  • A maggio 2024, l’inflazione annuale nell’Area Euro era al 2,4%, stabile rispetto al mese precedente.
  • A gennaio 2024, l’inflazione annuale era scesa al 2,8%, in calo rispetto al 2,9% di dicembre 2023 e notevolmente inferiore all’8,6% dello stesso periodo dell’anno precedente..

Questo calo dell’inflazione indica che i prezzi al consumo stanno aumentando più lentamente rispetto al passato, sebbene siano ancora in crescita. Si ricorda che l’inflazione negativa, o deflazione, si verifica invece quando i prezzi scendono in un’economia.

Principali componenti dell’inflazione

Guardando alle principali componenti dell’inflazione nell’Area Euro ad agosto 2024:

  • I servizi hanno registrato il tasso annuo più alto al 4,2%, seguiti da alimentari, alcol e tabacco al 2,4%.
  • L’energia ha segnato un -3%, in netto calo rispetto all’1,2% di luglio.

Escludendo le componenti volatili come l’energia e i generi alimentari, l’inflazione di fondo è scesa leggermente al 2,8% su base annua ad agosto, raggiungendo il livello più basso da aprile 2024.

Prospettive future sull’inflazione

Le ultime stime dello staff dell’Eurosistema prevedono che l’inflazione complessiva nell’Area Euro sarà in media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026.Tuttavia, l’inflazione interna rimane elevata al 4,4%, in gran parte a causa delle persistenti pressioni sui prezzi nel settore dei servizi. 

La politica monetaria della BCE dovrà procedere con gradualità e cautela per affrontare queste sfide. La riunione del Consiglio Direttivo della Bce  per il prossimo 12 settembre dovrebbe confermare le attese di un secondo taglio dei tassi di interesse. 

Il dato ufficiale sull’inflazione di agosto 2024 verrà comunicato da Eurostat con i dati completi  il 18 settembre 2024.

Inflazione in leggera discesa ad agosto 2024: +1,1%

Ad agosto 2024 l’inflazione in Italia con segnali contrastanti tra energia e alimentariInflazione in leggera discesa ad agosto 2024: +1,1% 3

Ad agosto 2024, l’inflazione in Italia registra un lieve rallentamento, con un aumento dei prezzi al consumo dell’1,1% su base annua, in calo rispetto al +1,3% del mese precedente.

Il dato provvisorio di agosto  non cambia la media per l’anno 2024 che resta allo 0,9 per cento

Secondo i dati provvisori dell’ISTAT, questo rallentamento è principalmente dovuto alla maggiore flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e dei Beni durevoli, che hanno subito una significativa riduzione, rispettivamente dell’8,6% e dell’1,8%.

Parallelamente, i prezzi dei Servizi relativi all’abitazione hanno mostrato una leggera decelerazione, passando dal +2,7% di luglio al +2,5% di agosto.

Periodo Var.% mese Var% anno
Agosto(stima)2024 0,2% 1,1%
Luglio 2024 0,4% 1,3%
Giugno 2024 0,1% 0,8%
Maggio 2024 0,2% 0,8%
Aprile 2024 0,1% 0,8%
Marzo 2024 0% 1,2%
Febbraio 2024 0,1% 0,8%
Gennaio 2024 0,3% 0,8%
Dicembre 2023 0,2% 0,6%
Novembre 2023 -0,5% 0,7%
Ottobre 2023 -0,2% 1,7%
Settembre 2023 0,2% 5,3%
Agosto 2023 0,3% 5,4%

Tuttavia, nonostante il rallentamento complessivo, alcune componenti dell’inflazione mostrano segni di accelerazione.

I prezzi dei Beni energetici regolamentati, infatti, hanno registrato un incremento del 14,0%, mentre i Servizi relativi ai trasporti e i Beni alimentari lavorati hanno evidenziato un aumento rispettivamente del 2,9% e dell’1,8%. Questi settori, in particolare, hanno contribuito a sostenere l’indice generale dei prezzi, compensando parzialmente le flessioni in altri comparti.

L’inflazione di fondo, che esclude le componenti più volatili come energetici e alimentari freschi, ha segnato un leggero aumento, raggiungendo il +2,0% rispetto al +1,9% del mese precedente. Questo dato riflette un quadro inflazionistico più stabile, sebbene differenziato tra beni e servizi. In particolare, i prezzi dei beni hanno continuato a diminuire su base annua, accentuando il calo da -0,1% a -0,5%, mentre i servizi hanno visto un’accelerazione della loro crescita, portandosi a +3,2%.

Nel settore alimentare, i prezzi dei beni destinati alla cura della casa e della persona hanno mostrato una moderata accelerazione, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno rallentato, passando dal +1,8% di luglio all’1,1% di agosto.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che tiene conto dei saldi stagionali, ha invece registrato una lieve diminuzione dello 0,1% su base mensile, ma un aumento dell’1,3% su base annua, sebbene in rallentamento rispetto al +1,6% di luglio.

In sintesi, il mese di agosto 2024 si presenta con un quadro inflazionistico complesso e articolato: se da un lato la diminuzione dei prezzi energetici non regolamentati contribuisce a frenare l’inflazione, dall’altro lato l’aumento dei costi nel settore dei trasporti e degli alimentari lavorati continua a esercitare pressioni al rialzo sui prezzi.

Il risultato è un’inflazione che, pur in leggera discesa, riflette tensioni differenziate all’interno dell’economia italiana.

Analisi andamento tassi Euribor fino al 16 agosto 2024

Analisi andamento dei tassi Euribor periodo Gennaio-Agosto 2024

Tassi Euribor da inizio 2024 al 16 agosto 2024
Tassi Euribor da inizio 2024 al 16 agosto 2024

Tassi Euribor 16 Agosto e 15 Agosto 2024

  Fixing
16/8/2024
Fixing prec
15/8/2024
VAR% rispetto al
15/8/2024
Andamento 16/8/2023 VAR% rispetto al
16/8/2023
Euribor I settimana 3,621% 3,605% 0,444% In aumento 3,637% -0,44%
Euribor 1 mese 3,595% 3,599% -0,111% In diminuzione 3,623% -0,773%
Euribor 3 mesi 3,56% 3,549% 0,31% In aumento 3,798% -6,266%
Euribor 6 mesi 3,367% 3,375% -0,237% In diminuzione 3,964% -15,061%
Euribor 12 mesi 3,139% 3,117% 0,706% In aumento 4,116% -23,737%
  1. Tendenza generale dei tassi

  • All’inizio del periodo, i tassi Euribor per tutte le durate erano relativamente stabili, con valori che si aggiravano tra il 3,5% e il 4,0%.
  • Nel corso del tempo, c’è stato un graduale declino nei tassi, specialmente per l’Euribor a 12 mesi e a 1 settimana, che mostrano una discesa più marcata verso la fine del periodo.
  1. Divergenza tra le durate

  • L’Euribor a 12 mesi (linea viola) ha mostrato una discesa più ripida rispetto agli altri tassi, indicando una possibile aspettativa di riduzione dei tassi d’interesse a lungo termine.
  • L’Euribor a 1 settimana (linea blu) ha avuto anche una riduzione significativa, suggerendo un possibile calo della liquidità a breve termine o delle aspettative di politica monetaria a breve termine.
  1. Livello attuale dei tassi:

  • Verso la metà di agosto 2024, i tassi Euribor sembrano convergere verso un livello più basso, con l’Euribor a 12 mesi che scende sotto il 3,5%, mentre gli altri tassi sono rimasti leggermente al di sopra.
  1. Previsioni euribor

  • Possibile riduzione dei tassi d’interesse: La discesa dei tassi Euribor, soprattutto quello a 12 mesi, potrebbe indicare aspettative di una politica monetaria più espansiva da parte della BCE, o una riduzione delle pressioni inflazionistiche, che porterebbero a una riduzione dei tassi d’interesse a lungo termine.
  • Stabilità a breve termine: Anche se l’Euribor a 1 settimana mostra una discesa, gli altri tassi rimangono relativamente stabili, suggerendo che non ci si aspetta un cambiamento drastico della politica monetaria nel breve termine.

In generale, se questa tendenza al ribasso continua, potremmo assistere a un contesto di tassi d’interesse più bassi nel prossimo futuro (forse nella prossima riunione BCE di settembre?), il che potrebbe influenzare positivamente i mercati del credito e dei mutui casa.

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Estrai serie Euribor tra due date per: I settimana, 1, 3, 6, e 12 mesi

 

L’inflazione a Luglio torna a farsi sentire:+1,3%

L’inflazione torna a farsi sentire: i numeri di luglio

I dati Istat confermano un’impennata

Dopo un periodo di relativa calma, l’inflazione in Italia ha ripreso a correre. I dati diffusi dall’Istat a luglio 2024 mostrano un aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) dell’1,3% su base annua con un aumento rispetto a giugno scorso del +0,4%.

Un dato che, seppur non allarmante come in periodi passati, segnala una ripresa dei rincari, soprattutto in alcuni settori chiave.

L’inflazione in Italia da Gennaio 2024 – Luglio 2024

Variazione media 0,9 Valore minimo 0,8% Valore massimo 1,3%

Periodo Var%
Luglio-2023 Luglio-2024 1,3%
Giugno-2023 Giugno-2024 0,8%
Maggio-2023 Maggio-2024 0,8%
Aprile-2023 Aprile-2024 0,8%
Marzo-2023 Marzo-2024 1,2%
Febbraio-2023 Febbraio-2024 0,8%
Gennaio-2023 Gennaio-2024 0,8%

Approfondisci su Panoramica dell’inflazione in Italia

Energia: il motore dell’inflazione

Come già anticipato dalle stime preliminari, è proprio il comparto energetico a trainare l’aumento dei prezzi. I beni energetici regolamentati, in particolare, hanno registrato un’impennata del +11,7% su base annua, pesando in modo significativo sul carrello della spesa delle famiglie italiane. Anche i beni energetici non regolamentati, pur mostrando un lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti, continuano a incidere sull’inflazione complessiva.

Alimentari: una tregua temporanea?

Una nota positiva arriva dal settore alimentare. Sebbene i prezzi dei beni alimentari lavorati abbiano registrato un lieve aumento, quelli dei beni alimentari non lavorati hanno mostrato una flessione. Questo significa che, almeno per il momento, il costo della spesa per la tavola potrebbe subire un rallentamento. Tuttavia, è importante monitorare l’andamento dei prossimi mesi, poiché fattori come la siccità e la guerra in Ucraina potrebbero influenzare la produzione agricola e, di conseguenza, i prezzi al consumo.

Cosa aspettarsi per il futuro?

L’inflazione è un fenomeno complesso, influenzato da una molteplicità di fattori, sia interni che esterni all’Italia. Le incertezze legate alla guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche e le turbolenze sui mercati finanziari potrebbero continuare a generare pressioni sui prezzi. Inoltre, la ripresa economica post-pandemica e le politiche monetarie delle banche centrali giocheranno un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’inflazione nei prossimi mesi.

In conclusione, i dati di luglio confermano un’accelerazione dell’inflazione in Italia, con l’energia che rimane il principale motore dei rincari. Tuttavia, la situazione non è uniforme in tutti i settori, e alcuni segnali positivi arrivano dal comparto alimentare. Per avere un quadro più completo della situazione, sarà necessario monitorare attentamente l’andamento dei prossimi mesi e le decisioni delle autorità economiche.

Grafico inflazione Indici nazionali dei prezzi al consumo-NIC con tabacchi Gennaio 2020 - Luglio 2024
Grafico inflazione Indici nazionali dei prezzi al consumo-NIC con tabacchi Gennaio 2020 – Luglio 2024

Fonti:

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Inflazione AREA Euro a Luglio in leggera salita: +2,6%

L’aumento dell’inflazione nell’area euro, seppur modesto, merita attenzione

Inflazione annua Area Euro gennaio 2023 luglio 2024 (stima)
Inflazione annua Area Euro gennaio 2023 luglio 2024 (stima)

Il leggero incremento dall’inflazione generale riflette una tendenza preoccupante nel settore energetico, che ha visto una significativa crescita dallo 0,2% di giugno scorso al 1,3% di luglio.

Euro area annual inflation rate and its main components

Componente Peso 2024 (%o) Luglio 2023 Febbraio 2024 Marzo 2024 Aprile 2024 Maggio 2024 Giugno 2024 Luglio 2024
Indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) 1000 5,3 2,6 2,4 2,4 2,6 2,5 2.6e
IPCA esclusi:                
energia 900,9 6,7 3,3 2,9 2,7 2,8 2,8 2.7e
energia, alimenti non lavorati 857,4 6,6 3,3 3,1 2,8 2,9 2,8 2.8e
energia, alimenti, alcol e tabacco 706,2 5,5 3,1 2,9 2,7 2,9 2,9 2.9e
Alimenti, alcol e tabacco 194,7 10,8 3,9 2,6 2,8 2,6 2,4 2.3e
alimenti lavorati, alcol e tabacco 151,2 11,3 4,5 3,5 3,2 2,8 2,7 2.7e
alimenti non lavorati 43,5 9,2 2,1 -0,5 1,2 1,8 1,3 1.0e
Energia 99,1 -6,1 -3,7 -1,8 -0,6 0,3 0,2 1.3e
Beni industriali non energetici 257,3 5 1,6 1,1 0,9 0,7 0,7 0.8e
Servizi 448,8 5,6 4 4 3,7 4,1 4,1 4.0e
La colonna “e” rappresenta una stima.                

Questo aumento potrebbe indicare una ripresa dei prezzi energetici, che storicamente hanno un impatto rilevante sul costo della vita e sulla produzione industriale.

D’altro canto, la riduzione dei tassi di inflazione in settori come i servizi e alimentari, alcol e tabacco, potrebbe suggerire un rallentamento delle pressioni inflazionistiche in quei settori specifici. Tuttavia, la persistenza di un alto tasso nei servizi implica che il costo della manodopera e altri fattori legati ai servizi continuano a sostenere livelli elevati di inflazione.

In sintesi, mentre l’inflazione complessiva rimane relativamente contenuta, le dinamiche interne mostrano segni di volatilità che potrebbero complicare le politiche economiche e monetarie della BCE nei prossimi mesi.

Gli ultimi dati dell’inflazione AREA EURO

Brusca accelerazione in Italia dell’inflazione a Luglio

Un aumento dell’ 1,3% annuo ci riporta indietro fino a ottobre 2023 (1,7%)

Inflazione Italia da Gennaio 2000 a Luglio 2024 (Stima Istat)
Inflazione Italia da Gennaio 2000 a Luglio 2024 (Stima Istat)

Un aumento mensile dello 0,5% rispetto a giugno scorso, come quello comunicato dalla stima Istat, è il più alto mai visto da novembre 2022. Allora si registrò lo stesso aumento mensile; in quel periodo l’inflazione annua era dell’11,8%.

Gli ultimi dati dell’inflazione per l’anno 2024

Periodo Var% annua
gen-24 0,80%
feb-24 0,80%
mar-24 1,20%
apr-24 0,80%
mag-24 0,80%
giu-24 0,80%
lug-24(stima) 1,30%

Scarica altri dati da questa utilità

Cosa ha procurato questo brusco aumento dell’inflazione?

L’ accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici  che passano a -4,1% dal -8,6% di giugno scorso, a causa sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Di contro, nel settore alimentare i prezzi dei prodotti non lavorati, come anche quelli dei beni lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento del tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,8% da +1,2%). Nel mese di luglio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).

Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1,0% a      -1,2%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno).

Leggi i dati storici medi dell’inflazione in Italia oppure utilizza il calcolatore gratuito per aggiornare importi in base all’inflazione

Come l’allenamento della forza può aiutarci a vivere più a lungo

Immaginate la scena di Cocoon: un gruppo di ultra settantenni, immersi nell’energia rigenerante dei bozzoli alieni, ritrova la vitalità e la giovinezza perdute. In quel film, l’energia aliena era la chiave per contrastare il tempo che passa. Forse non occorrono gli alieni, una fonte di energia simile, capace di rallentare l’invecchiamento e giocarsi la partità della longevità è in noi.
Come l'allenamento della forza può aiutarci a vivere più a lungo 4

 

Chi si esercita sollevando carichi in palestra sta giocando la partita della longevità

Una volta superati i “guadagni da principiante”, ovvero gli incrementi rapidi ed entusiasmanti della forza e delle dimensioni muscolari, ci vuole tempo, impegno e pazienza per continuare a fare progressi.

Un crescente numero di ricerche dimostra che l’allenamento di resistenza aggiunge anni sia alla durata della vita che alla “salute”.

Una revisione dello studio del 2022 condotta da ricercatori giapponesi ha collegato le “attività di rafforzamento muscolare” a un rischio di morte inferiore del 15% durante i periodi di tempo in cui sono stati condotti gli studi.

Gli esercizi di forza con sovraccarichi è stato anche associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari (17%), cancro (12%) e diabete (17%).

Sappiamo da molto tempo che la forza è un ottimo predittore della salute futura. Molte ricerche hanno dimostrato che, a parità di condizioni, uomini e donne più forti hanno un rischio molto più basso di morire durante un dato periodo rispetto alle persone con meno forza.

Questa nuova ricerca dimostra che l’allenamento di forza offre una protezione simile, indipendentemente dai risultati di quell’allenamento. Quindi, anche se pensi di non essere diventato forte o magro come vorresti, dovresti continuare, perché è probabile che tu stia comunque aiutando la tua salute in modo significativo.

Come l’allenamento della forza aiuta con l’avanzare dell’età

Per quanto riguarda la longevità, l’allenamento della forza sembra essere particolarmente efficace per gli anziani, afferma Roger Fielding, PhD , professore alla Tufts University, che studia il ruolo dell’esercizio fisico nel processo di invecchiamento fin dall’inizio degli anni ’90.

“Con l’invecchiamento, vediamo chiari deficit nella funzionalità muscolare e nella salute delle ossa”, afferma. “Tutto questo può essere rallentato, attenuato o invertito con un esercizio appropriato”.

Il suo concetto di “appropriato” è cambiato molto negli ultimi 3 decenni. Il Dr. Roger afferma: – “Quando ho iniziato a studiare questa roba, cercavamo di dare alle persone una prescrizione molto formalizzata” per l’allenamento della forza, dice.

Quella prescrizione di allenamento di forza in genere includeva molte serie (tre per esercizio), ripetizioni moderate (da otto a 12 per serie) e pesi relativamente pesanti. Richiedeva anche la supervisione di un professionista, il che era poco attraente e poco pratico per la maggior parte della popolazione target. Quello che ho imparato è che anche l’allenamento della forza a bassa intensità, svolto a casa e senza molte attrezzature specializzate, ha dei benefici”, afferma.

Quali sono i vantaggi dell’allenare la forza?

La ricerca che collega l’esercizio di resistenza a una mortalità inferiore deriva da grandi indagini su un’ampia popolazione, che hanno esaminato decine o addirittura centinaia di migliaia di persone. L’ampia categoria di “esercizi di rafforzamento muscolare” può includere qualsiasi cosa, dalla calistenia, a un serio programma di bodybuilding o powerlifting. Si basano anche sull’auto-segnalazione delle persone studiate. Per questo motivo, “dovremmo stare attenti a come interpretiamo alcuni di questi studi”, afferma Fielding.

Quanto allenamento di forza si dovrebbe fare?

Questo avvertimento sembra particolarmente appropriato per la conclusione più sorprendente dello studio: il massimo beneficio in termini di longevità si ottiene con una o due sessioni di esercizi di resistenza a settimana, per un totale di 30-60 minuti.

Lo studio aggiunge che non è chiaro perché un maggiore allenamento della forza dovrebbe avere risultati decrescenti o addirittura negativi.

Vivi più a lungo e muoviti più a lungo

Gli esperti della forza consigliano di iniziare un allenamento con dieci o quindici minuti di esercizi di mobilità e riscaldamento. Seguono 15 minuti di allenamento di forza e 15 minuti di allenamento di resistenza muscolare  ad alta intensità con l’uso di sovraccarichi.

Per esempio una programmazione standard potrebbe essere questa

15 min Attivazione (Pedala o cammina sul tapis roulant facendo cambi di velocità ogni minuto: piano forte piano forte e così via)
15 min Esercizi di forza con bilancieri e manubri. Utilizza carichi che ti consentono dalle 12 alle 15 rip
2 min Recupero
15 minuti di allenamento di resistenza muscolare  ad alta intensità con l’uso di sovraccarichi.
10 min defaticamento e poi stretching

Le cadute sono una delle loro maggiori preoccupazioni, e per una buona ragione: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono la seconda causa di morte per lesioni non intenzionali nel mondo, dopo gli incidenti stradali.

L’altra loro preoccupazione principale è la perdita della loro indipendenza, che spesso segue una caduta. “Vogliono sentire di non essere vicini a usare un bastone o un deambulatore o a essere bloccati su una sedia a rotelle”, dice. “Più ci alleniamo, più ci allontaniamo da questo”.

È qui che l’allenamento della forza offre i suoi vantaggi più unici, secondo uno studio del 2019 condotto dai ricercatori della McMaster University. L’esercizio di resistenza è “particolarmente potente per mantenere la mobilità negli anziani”, afferma lo studio.

Allenamento per la vita

Anche l’esercizio aerobico tradizionale offre molti degli stessi benefici, tra cui una vita più lunga e un rischio inferiore di malattie cardiovascolari, cancro e diabete.

Ma non c’è bisogno di scegliere l’uno o l’altro. Come ha notato uno studio recente la combinazione di esercizi aerobici e di forza sia più vantaggiosa per la salute e la longevità rispetto all’esecuzione di uno solo dei due tipi di allenamento.

“Di solito, le persone che sono fisicamente attive non si limitano ad allenare la forza”, dice. “Un po’ di esercizio è meglio di niente”, e di più è di solito meglio di meno. “Le persone devono trovare cose che amano fare e vogliono fare e sono in grado di fare costantemente”.

FONTI

  • Roger Fielding, PhD, professore di nutrizione biochimica e molecolare, Tufts University.
  • Robert Linkul, specialista certificato in forza e condizionamento; proprietario di Training the Older Adult, Shingle Springs, CA.

Critical Speed e Vo2Max

Cos’è la Critical Speed?

La Critical Speed  o velocità critica rappresenta la velocità più alta che un atleta può mantenere in modo sostenibile per un periodo prolungato, senza affaticarsi rapidamente.

La CS è correlata alla soglia anaerobica e al massimo consumo di ossigeno (VO2max), e può essere utilizzata per programmare gli allenamenti in modo efficace.

Per stimare la CS a partire dalla Maximum Aerobic Speed (MAS), che è la velocità massima che un atleta può mantenere al VO2max generalmente 6 minuti, possiamo seguire questi passaggi:

  • Determinazione della MAS:

La MAS può essere determinata attraverso un test di 6 minuti, come menzionato. Corri alla massima intensità sostenibile per 6 minuti e misura la distanza coperta. La tua MAS sarà la distanza totale divisa per il tempo (6 minuti).

Formula MAS
Formula MAS
  • Calcolo della CS:
    Una volta ottenuta la MAS, la CS può essere stimata utilizzando un coefficiente di riduzione. Un metodo comune consiste nel ridurre la MAS del 10-15%. Questo perché la CS rappresenta una velocità leggermente inferiore rispetto alla velocità massima sostenibile per un periodo breve (come 6 minuti).
    Il coefficiente di riduzione può variare dal 0.85 al 0.90, quindi si può utilizzare un valore medio come 0.875 per una stima generale:
Formula Critical Speed
Formula Critical Speed

Esempio Pratico

Supponiamo che di aver corso 1800 metri in 6 minuti. La MAS sarà:

MAS=1800 metri/360 secondi=5 m/s

Utilizzando il coefficiente di riduzione del 12.5% (0.875):

CS=5 m/s×0.875=4.375 m/s

Conversione della CS in passo per km

Convertiamo la velocità in m/s in km/h:

= 4.375  m/s × 3.6 = 15.75  km/h

Calcoliamo il passo per km (min/km)

Passo per km = 60  minuti / 15.75  km/h ≈ 3.81  min/km

Convertiamo i decimali in secondi per ottenere il formato min:sec:

0.81  minuti × 60  secondi/minuto = 48.6  secondi

Quindi, il passo per km è approssimativamente 3:49 min/km.

Relazione tra la velocità (Speed) in m/s e la durata (Duration) in secondi

Il grafico sotto illustra come la velocità diminuisce con l’aumentare della durata. Il modello matematico indicato nel grafico è:

Speed (m·s^-1) = CS + [ ADC / (b + MAS_dur) ]

Critical Speed e Vo2Max 5

Dove:

  • CS è la “velocità critica” (Critical Speed).
  • ADC è la “capacità anaerobica di distanza” (Anaerobic Distance Capacity).
  • b è una costante.
  • MAS_dur è il massimo accumulo di ossigeno durante una durata specifica.

Esempio pratico

Supponiamo che un corridore abbia i seguenti parametri:

  • CS = 4 m/s
  • ADC = 600 m
  • b = 2
  • MAS_dur varia in funzione della durata (s).

Calcolo della Velocità per durate specifiche

Per una durata di 100 secondi:

  • Supponiamo che MAS_dur a 100 secondi sia 200 m.

Allora la velocità sarà:
Speed = 4 + [ 600 / (2 + 200) ] = 4 + [ 600 / 202 ] ≈ 4 + 2.97
≈ 6.97 m/s

Per una durata di 400 secondi:

  • Supponiamo che MAS_dur a 400 secondi sia 500 m.

Allora la velocità sarà:

Speed = 4 + [ 600 / (2 + 500) ]
= 4 + [ 600 / 502 ]
4 + 1.20
5.20 m/s

Per una durata di 800 secondi:

  • Supponiamo che MAS_dur a 800 secondi sia 800 m.

Allora la velocità sarà:

Speed = 4 + [ 600 / (2 + 800) ]
= 4 + [ 600 / 802 ]
4 + 0.75
4.75 m/s

Queste formule mostrano come calcolare la velocità in funzione della durata utilizzando la velocità critica, la capacità anaerobica di distanza e il massimo accumulo di ossigeno per quella specifica durata.

Link utili sull’argomento

  1. Potrebbe essere utile calcolare Critical Speed online
  2. Calcolo della velocità conoscendo Spazio e Tempo

Ciclismo: Inalare monossido di carbonio

La tecnica dell’inalazione del monossido di carbonio (CO) per misurare i valori dell’emoglobina (Hb) è una metodologia interessante e complessa, che sfrutta le proprietà biochimiche del CO per determinare i livelli di emoglobina nel sangue. Ecco come funziona in dettaglio:

Principio di Base dell’inflazione del COCiclismo: Inalare monossido di carbonio 6

L’emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi, fondamentale per il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti del corpo. Il monossido di carbonio ha una forte affinità per l’emoglobina, circa 200-250 volte superiore rispetto all’ossigeno. Quando viene inalato, il CO si lega all’emoglobina formando carbossiemoglobina (HbCO).

Procedura
Inalazione Controllata:

Il soggetto inala una piccola quantità di CO, tipicamente una concentrazione molto bassa e controllata, per un breve periodo. Questo avviene spesso sotto la supervisione di un professionista medico per garantire sicurezza e accuratezza

Formazione di Carbossiemoglobina (HbCO):

Il CO inalato si lega rapidamente all’emoglobina nel sangue, formando HbCO. Questo legame è misurabile.

Prelievo di Sangue:

Dopo l’inalazione, viene prelevato un campione di sangue dal soggetto.

Analisi del Campione:

Il campione di sangue viene analizzato utilizzando uno spettrofotometro o altri dispositivi specializzati per determinare la percentuale di emoglobina che è stata convertita in HbCO.

Calcolo dei Valori di Emoglobina

La quantità di HbCO formata è proporzionale alla quantità di emoglobina disponibile per legarsi con il CO. Conoscendo la concentrazione di CO inalata e la durata dell’esposizione, è possibile calcolare i valori totali di emoglobina nel sangue del soggetto.

Vantaggi
– Accuratezza:

Questa tecnica è considerata molto accurata per misurare i valori di emoglobina.
– Non Invasività:

Rispetto ad altre tecniche di misurazione dell’emoglobina, l’inalazione di CO è relativamente non invasiva.
– Rapidità:

I risultati possono essere ottenuti rapidamente.

 Considerazioni di Sicurezza
– Tossicità del CO:

Il monossido di carbonio è altamente tossico e può essere letale in alte concentrazioni. Tuttavia, le quantità utilizzate in queste procedure sono molto basse e controllate per minimizzare i rischi

.

Applicazioni nel Ciclismo

Per i ciclisti, conoscere i valori di emoglobina è cruciale per monitorare lo stato di ossigenazione del sangue, che è direttamente collegato alla capacità di resistenza e alle prestazioni aerobiche. Utilizzare la tecnica dell’inalazione di CO permette di ottenere misurazioni precise che possono aiutare a ottimizzare i piani di allenamento e migliorare le prestazioni complessive.

In conclusione, la tecnica dell’inalazione del monossido di carbonio rappresenta un metodo avanzato e preciso per misurare i valori dell’emoglobina, ma deve essere eseguita con estrema cautela e sotto supervisione medica per garantire la sicurezza dell’atleta.