A novembre 2023 inflazione in picchiata libera: 0,8%

Inflazione a novembre 2023 stimata dall’ISTAT è uguale a 0,8%, valore che non si registrava da marzo 2021. La variazione rispetto a ottobre scorso è  meno 0,4%.

Stima inflazione Italia Novembre 2023
Stima inflazione Italia Novembre 2023

Per trovare un valore minore di 0,8%, bisogna andare indietro fino al periodo Febbraio 2021 quando fu registrato un valore di 0,6%. Da allora sono sono trascorsi 32 mesi.

 

L’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale. Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari (+6,1%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,8%).
Continuano a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,8%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,8%).

Infine, l’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi continua anch’essa a rallentare (da +4,2% a +3,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,2%, registrato a ottobre, a +3,7%).

Comunicato ufficiale ISTAT

La serie storica dell’inflazione in Italia

Calcolo dei gradi di parentela

Elenco completo dei gradi di parentela

1* grado: genitori e figli;

2° grado: nonni-nipote;

3° grado: bisnonni – pronipoti e zii – nipoti;

4° grado: cugini, prozii (fratelli dei nonni) e pronipoti (i figli dei nipoti);

5° grado: figli di cugini e cugini dei genitori;

6° grado: figli di figli di cugini e figli dei cugini dei genitori;

L’art. 77 c.c. dispone che: La legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati”

MES: FAQ sul Meccanismo Europeo di Stabilità

Tutto ciò che devi sapere sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)

1. Cos’è il Meccanismo europeo di stabilità (MES)?

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico dell’UE, nel 2012. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato.

2. Quali sono le condizioni per ottenere assistenza finanziaria dal MES?

e condizioni per ottenere assistenza finanziaria dal MES variano a seconda della natura dello strumento utilizzato. Per i prestiti, le condizioni assumono la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico specificato in un apposito memorandum. Le linee di credito precauzionali sono destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da shock avversi, quindi le condizioni sono meno stringenti.

 

3. Come è composto il Consiglio dei Governatori del MES?

Il Consiglio dei Governatori del MES è composto dai 19 Ministri delle finanze dell’area dell’euro. Questo Consiglio assume all’unanimità tutte le principali decisioni, inclusa quella relativa alla concessione di assistenza finanziaria e all’approvazione dei protocolli d’intesa con i paesi che la ricevono.

 

4.  Qual è il capitale sottoscritto e versato del MES?

Il capitale sottoscritto del MES è pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 miliardi sono stati versati. La sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi.

 

5.Quali sono i diritti di voto dei membri del Consiglio dei Governatori del MES?

I diritti di voto dei membri del Consiglio dei Governatori del MES sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

 

6.Qual è la funzione principale del MES?

La funzione principale del MES è concedere assistenza finanziaria ai paesi membri che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato. Inoltre, con la riforma proposta, il MES potrebbe fornire una rete di sicurezza finanziaria al Fondo di risoluzione unico nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie.

 

7.Qual è il ruolo del MES nel sistema decisionale per l’erogazione di aiuti ai paesi?

Il MES ha un ruolo attivo nella gestione delle crisi e nel processo che porta all’erogazione dell’assistenza finanziaria. Tuttavia, non accresce i suoi poteri rispetto alla Commissione europea, ma affianca la Commissione nell’attività decisionale. Le modalità di cooperazione tra le due istituzioni saranno definite in un accordo che verrà sottoscritto quando le modifiche al Trattato entreranno in vigore.

 

8.Qual è il ruolo dell’Italia nel MES?

L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi e ne ha versati oltre 14 miliardi. I diritti di voto dell’Italia sono proporzionali al capitale sottoscritto. L’Italia è il terzo principale finanziatore del MES.

 

9.Qual è l’obiettivo della riforma del MES?

La proposta di riforma del Trattato istitutivo del MES interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti dal MES in tale ambito, introducendo modifiche di portata complessivamente limitata. La riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani e non affida al MES compiti di sorveglianza macroeconomica.

 

10.Qual è l’effetto della presenza del MES sulla probabilità di un default sovrano?

La presenza del MES riduce la probabilità di un default sovrano, almeno per i paesi le cui difficoltà sono temporanee e possono essere risolte con prestiti o linee di credito. Con la riforma proposta, che consente al MES di fungere da backstop del Fondo di risoluzione unico, il MES contribuirebbe anche a contenere i rischi di contagio connessi con eventuali crisi bancarie di rilievo sistemico.

 

11.Qual è la posizione del Governatore Visco sulla riforma del MES?

Il Governatore Visco ha sostenuto che l’introduzione di un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano comporterebbe un rischio enorme. Tuttavia, la riforma del MES non prevede né annuncia un tale meccanismo.

 

12.Quali sono le condizioni per l’accesso ai finanziamenti del MES?

Le condizioni per l’accesso ai finanziamenti del MES rimarrebbero sostanzialmente inalterate a seguito della riforma. Per i prestiti, sarebbe richiesta la preliminare verifica della sostenibilità del debito e della capacità di ripagare il prestito. Per le linee di credito precauzionali, la differenza tra la condizionalità semplice e quella a condizionalità rafforzata verrebbe confermata.

 

13.Qual è l’effetto della riforma del MES sulla probabilità di un default sovrano?

La riforma non aumenta la probabilità di un default sovrano. La riforma chiarisce che la ristrutturazione del debito sovrano con il coinvolgimento del settore privato rimane strettamente circoscritta a casi eccezionali. La modifica delle clausole di azione collettiva (CACs) mira a rendere più ordinata un’eventuale ristrutturazione del debito, riducendo i costi connessi all’incertezza sulle modalità e sui tempi della sua realizzazione.

 

Approfondisci sul sito ufficiale

Altre notizie sul MES sul sito dell’Unione Europea

ChatGPT: perchè la cultura che l’uomo è forte e la donna debole?

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 25 novembre 2023
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 25 novembre 2023
 

Chiediamo a ChatGPT, da dove arriva la cultura che l’uomo è forte e la donna debole. Ma come è possibile questa violenza dell’uomo contro  la donna?

 
Risponde ChatGPT

La percezione che l’uomo sia forte e la donna debole è radicata in molte società e culture in tutto il mondo ed è il risultato di una lunga storia di costruzione sociale, influenze culturali, tradizioni e stereotipi di genere. Questa visione non è basata su differenze intrinseche di forza o debolezza tra uomini e donne, ma piuttosto su costruzioni sociali che sono state per lungo tempo perpetuate.

Ci sono diverse ragioni dietro questa percezione:

  1. Stereotipi di Genere:** Nel corso dei secoli, sono stati creati stereotipi di genere che attribuiscono certe caratteristiche agli uomini e alle donne. L’uomo è spesso associato alla forza, alla razionalità e all’aggressività, mentre la donna è vista come debole, emotiva e dipendente. Questi stereotipi influenzano la percezione delle persone e contribuiscono a mantenere ruoli di genere tradizionali.
  2. Tradizioni Culturali:** Molti sistemi di valori culturali hanno sottolineato la differenza di ruoli tra uomini e donne. Le tradizioni spesso attribuiscono agli uomini il ruolo di provider e protettore, mentre alle donne è assegnato il ruolo di prendersi cura della famiglia e dei figli. Queste divisioni possono portare a una percezione di superiorità o inferiorità basata sul genere.
  3. Strutture di Potere Patriarcali:** In molte società, le strutture di potere sono state storicamente patriarcali, con gli uomini che detengono il controllo e l’autorità. Questo può portare a dinamiche di potere sbilanciate e alla giustificazione della violenza o del controllo da parte degli uomini nei confronti delle donne.

La violenza di genere è un fenomeno complesso che non può essere spiegato da un singolo fattore. Coinvolge dinamiche culturali, economiche, sociali e politiche. La consapevolezza di queste questioni è un passo importante per affrontare e cambiare queste percezioni e comportamenti. Molti movimenti e organizzazioni si battono per l’uguaglianza di genere e per eliminare la violenza di genere, cercando di sensibilizzare le persone, cambiare le leggi e promuovere una cultura che rispetti e valorizzi tutti, indipendentemente dal genere.


Video

Guarda i video

 

Inflazione Area Euro in picchiata ad ottobre 2023: 2,9%

A ottobre  2023 l’inflazione annua dell’area euro è stata del 2,9%, in netto calo rispetto al 4,3% di settembre 2023 con un aumento mensile rispetto a settembre scorso uguale a 0,1 per cento.

Per trovare un valore minore di 2,9%, bisogna andare indietro fino al periodo Luglio 2021 quando l’inflazione faceva segnare il 2,2%; da allora sono trascorsi 27 mesi.

 

Grafico inflazione Euro Area ottobre 2023

Considerando le principali componenti dell’inflazione dell’area euro, alimentari, alcol e tabacco hanno registrato il tasso annuo più elevato in ottobre (7,4 %, rispetto all’8,8 % di settembre), seguiti dai servizi (4,6 %, rispetto al 4,7 % di settembre), non -beni industriali energetici (3,5%, rispetto al 4,1% di settembre) ed energia (-11,2%, rispetto al -4,6% di settembre). Impressionante il calo dell’energia dal picco raggiunto a febbraio 2022 fino al minimo di ottobre 2023.

Grafico componenti inflazione Euro Area ottobre 2023
Grafico componenti inflazione Euro Area ottobre 2023

Ultimi dati Area euro

Periodo Var%
Ottobre-2021 Ottobre-2022 10,6%
Novembre-2021 Novembre-2022 10,1%
Dicembre-2021 Dicembre-2022 9,2%
Gennaio-2022 Gennaio-2023 8,6%
Febbraio-2022 Febbraio-2023 8,5%
Marzo-2022 Marzo-2023 6,9%
Aprile-2022 Aprile-2023 7%
Maggio-2022 Maggio-2023 6,1%
Giugno-2022 Giugno-2023 5,5%
Luglio-2022 Luglio-2023 5,3%
Agosto-2022 Agosto-2023 5,2%
Settembre-2022 Settembre-2023 4,3%
Ottobre-2022 Ottobre-2023 2,9%

Estrai e scarica su file CSV la serie storica dell’inflazione (Area euro) tra due periodi

Cerca un valore mensile o annuale dell’inflazione

L’inflazione media attuale in Area Euro con il dato di ottobre per l’anno 2023 (Gennaio 2023 – Ottobre 2023) è uguale a 6%. La media ultimi dodici mesi (Novembre 2022 a Ottobre 2023):6,5%. Nel  2022 fu  8,3%. Per i dettagli visita

Potrebbe interessarti guardare Confronto grafico inflazione: Italia,USA, Unione Europea, IPCA e EURO Area

 

 

A ottobre l’inflazione evidenzia un netto calo: +1,7%

In Italia un dato così basso non si registrava da luglio 2021 quando il dato fu +1,9%

L’aumento mensile rispetto a settembre 2023 è risultata uguale a -0,2%. da sotto lineare che il dato definitivo è stato inferiore alla stima dell’inflazione per il mese di Ottobre 2023 comunicata dall’Istat il 31 ottobre scorso  che era stata uguale a -0,1% e 1,8% rispettivamente come variazione mensile e annuale.

Inflazione Italia da Gennaio 2020 a Ottobre 2023
Inflazione Italia da Gennaio 2020 a Ottobre 2023

 

Con il dato di ottobre 2023 l’inflazione media attuale in Italia per l’anno  2023 si porta al 6,7%mentre l’inflazione media degli ultimi 12 mesi da Novembre 2022 a Ottobre 2023 è del 7,5%. L’inflazione media per il 2022 (da gennaio a dicembre) fu uguale a 8,1%.

A cosa è dovuta la drastica discesa a ottobre 2023?

La drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.

Anche un ridimensionamento  dei prezzi dei beni alimentari a contribuito  far scendere l’inflazione, il cui tasso tendenziale scende al +6,3%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,1%).

L’inflazione di fondo si attesta al +4,2%, più contenuta rispetto al dato dell’inflazione; a settembre era stata del 4,6%.

Inflazione annua e mensile con dettaglio degli indici Istat
Gennaio 2023 – Ottobre 2023

Periodi Inflazione annua Inflazione mensile
Gennaio-2022 Gennaio-2023 10,0% 0,1%
Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1% 0,2%
Marzo-2022 Marzo-2023 7,6% -0,4%
Aprile-2022 Aprile-2023 8,2% 0,4%
Maggio-2022 Maggio-2023 7,6% 0,3%
Giugno-2022 Giugno-2023 6,4% 0,0%
Luglio-2022 Luglio-2023 5,9% 0,0%
Agosto-2022 Agosto-2023 5,4% 0,3%
Settembre-2022 Settembre-2023 5,3% 0,2%
Ottobre-2022 Ottobre-2023 1,7% -0,2%

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le rivalutazioni monetarie (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, è uguale a -0,1% come variazione rispetto al mese precedente e 1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ipotesi inflazione Italia per Novembre 2023

Novembre 2023 con un aumento mensile identico a quello ottenuto nel mese di Ottobre 2023 uguale a -0,2%, il valore dell’inflazione potrebbe essere uguale a 1% mentre con una variazione mensile uguale a 0,2% sarà del 1,3%.

La tabella completa con la previsione annuale dell’inflazione.

Il tool per prevedere l’inflazione.

Inflazione USA rallenta ad ottobre: +3.2%

I prezzi ad ottobre 2023 negli USA sono aumentati del 3,2% rispetto ad ottobre 2022 con un aumento rispetto a settembre uguale a zero e mostrando segnali incoraggianti.

Sembrerebbe che  la stretta sui tassi della  Federal Reserve  sta funzionando. Il mese scorso l’inflazione annua era stata del 3,7% e quella mensile +0,2%.

Inflazione USA 2023
Inflazione USA 2023
N Periodi Inflazione
annua
Inflazione
mensile
1 Gennaio-2022 Gennaio-2023 6,4% 0,8%
2 Febbraio-2022 Febbraio-2023 6,0% 0,6%
3 Marzo-2022 Marzo-2023 5,0% 0,3%
4 Aprile-2022 Aprile-2023 4,9% 0,5%
5 Maggio-2022 Maggio-2023 4,0% 0,3%
6 Giugno-2022 Giugno-2023 3,0% 0,3%
7 Luglio-2022 Luglio-2023 3,2% 0,2%
8 Agosto-2022 Agosto-2023 3,7% 0,4%
9 Settembre-2022 Settembre-2023 3,7% 0,2%
10 Ottobre-2022 Ottobre-2023 3,2% 0,0%
  • Vediamo in dettaglio alcuni dati comunicati dall’ufficio di statistica US (U.S. BUREAU OF LABOR STATISTICS) per ottobre 2023:
    La categoria cibo +3,3% rispetto all’anno scorso
  • L’energia fa segnare un -4,5%
  • Tutti gli articoli esclusi alimenti ed energia fa registrare un +4%

Nel complesso, i dati hanno fornito chiari segnali che l’inflazione sta andando nella giusta direzione: uno sviluppo ottimistico per la FED che cerca  di raffreddare l’economia quel tanto che basta per ridurre gli aumenti dei prezzi.

Quale futuro per l’inflazione negli US?

Sarà dura arrivare al 2%, come prefissato dalla FED. Se nei prossimi mesi l’aumento mensile dovesse mantenersi costante per esempio con un +0,1% nei prossimi 3 mesi saranno questi i dati dell’inflazione:

Mese

Indice

2022

Indice
previsto
Var% annua
prevista
Novembre 2023 297,711 308,0 3,5%
Dicembre 2023 296,797 308,3 3,9%
Gennaio 2024 299,17 308,6 3,2%

Guarda la tabella pubblicata da BUREAU OF LABOR STATISTICS 

Altro sull’inflazione USA

VBSCRIPT: Eliminare spazi bianchi ricorsivi in un file testo

Come eliminare spazi bianchi ricorsivi con VBSCRIPT in un file testo

In questo articolo, forniamo il codice VBScript che permetterà la sostituzione di  spazi bianchi ricorsivi tra parole con un solo spazio. Al termine della sostituzione, archivierà il contenuto modificato in un nuovo file.

Utilizzo di Regular expressions per la ricerca di blank

Nello script sotto utilizziamo La funzione RemoveMultipleSpacesche utilizza espressioni regolari per rimuovere “spazi bianchi” multipli.

VBScript Code


Option Explicit

Dim inputFile, outputFile
Dim objFSO, objInputFile, objOutputFile
Dim strContent

' Specifica il percorso del tuo file di input e output
inputFile = "C:\Users\cartella\nominativi.txt"
outputFile = "C:\Users\cartella\file_senza_spazi_multipli.txt"

' Crea un oggetto File System
Set objFSO = CreateObject("Scripting.FileSystemObject")

' Verifica se il file di input esiste
If objFSO.FileExists(inputFile) Then
    ' Apre il file di input in modalità lettura
    Set objInputFile = objFSO.OpenTextFile(inputFile, 1)
    
    ' Legge il contenuto del file
    strContent = objInputFile.ReadAll
    
    ' Chiude il file di input
    objInputFile.Close
    
    ' Rimuove gli spazi multipli
    strContent = RemoveMultipleSpaces(strContent)
    
    ' Apre il file di output in modalità scrittura
    Set objOutputFile = objFSO.CreateTextFile(outputFile, True)
    
    ' Scrive il contenuto nel file di output
    objOutputFile.Write strContent
    
    ' Chiude il file di output
    objOutputFile.Close
    
    WScript.Echo "Spazi multipli rimossi con successo."
Else
    WScript.Echo "Il file di input non esiste."
End If

' Funzione per rimuovere gli spazi multipli
Function RemoveMultipleSpaces(inputText)
    Dim regex
    Set regex = New RegExp
    regex.Global = True
    regex.Pattern = "\s+"
    RemoveMultipleSpaces = regex.Replace(inputText, " ")
End Function


Vbscript: cerca ed estrai e-mail da un file testo

Cercare con VBSCRIPT  e-mail in un file testo

VBScript (Visual Basic Scripting Edition) è un linguaggio di scripting basato su Visual Basic utilizzato per automazione e scripting in ambienti Windows.

In questo articolo, esamineremo un esempio di utilizzo di VBScript per estrarre indirizzi email da un file di testo e archiviarli in un nuovo file.

Utilizzo di Regular expressions per la ricerca di e-mail 

Nello script sotto utilizziamo La funzione FindEmailAddresses che utilizza espressioni regolari per individuare gli indirizzi email nel testo.

L’espressione regolare specificata cerca pattern di indirizzi email validi, includendo la parte locale, l’@ e il dominio.

VBScript Code

Option Explicit

Dim inputFile, outputFile
Dim objFSO, objInputFile, objOutputFile
Dim strContent, match, matches

' Specifica il percorso del tuo file di input e output
inputFile = "C:\Users\comodo\alemail.txt"
outputFile = "C:\Users\comodo\indirizzi_email.txt"

' Crea un oggetto File System
Set objFSO = CreateObject("Scripting.FileSystemObject")

' Verifica se il file di input esiste
If objFSO.FileExists(inputFile) Then
    ' Apre il file di input in modalità lettura
    Set objInputFile = objFSO.OpenTextFile(inputFile, 1)
    
    ' Legge il contenuto del file
    strContent = objInputFile.ReadAll
    
    ' Chiude il file di input
    objInputFile.Close
    
    ' Chiama la funzione per cercare gli indirizzi email
    Set matches = FindEmailAddresses(strContent)
    
    ' Apre il file di output in modalità scrittura
    Set objOutputFile = objFSO.CreateTextFile(outputFile, True)
    
    ' Scrive gli indirizzi email nel file di output
    For Each match In matches
        objOutputFile.WriteLine match.Value
    Next
    
    ' Chiude il file di output
    objOutputFile.Close
    
    WScript.Echo "Indirizzi email trovati e salvati con successo."
Else
    WScript.Echo "Il file di input non esiste."
End If

' Funzione per cercare gli indirizzi email
Function FindEmailAddresses(inputText)
    Dim regex, matches
    Set regex = New RegExp
    regex.Global = True
    regex.IgnoreCase = True
    regex.Pattern = "\b[A-Za-z0-9._%+-]+@[A-Za-z0-9.-]+\.[A-Z|a-z]{2,}\b"
    
    Set matches = regex.Execute(inputText)
    Set FindEmailAddresses = matches
End Function

Inflazione Area Euro in netto calo a ottobre 2023: +2,9%

La stima di Eurostat sull’inflazione di ottobre 2023 segnale un 2,9%, in netto calo rispetto al 4,3% dello scorso mese di settembre; 2,9% è il valore più basso da agosto 2021.

Grafico Inflazione Area euro da Settembre 2020 a Ottobre 2023(stima)

 

Considerando le componenti principali dell’inflazione dell’Eurozona,  i prezzi più alti sono quelli legati a cibo, alcol e tabacco
(7,5%, rispetto all’8,8% di settembre), seguito dai servizi (4,6%, rispetto al 4,7% a settembre), beni industriali non energetici (3,5%, contro 4,1% a settembre) ed energia (-11,1%, rispetto al -4,6% di settembre).

La riduzione dell’inflazione da 4,3% a 2,9% può essere attribuita a diversi fattori:

  1. Componenti dell’inflazione: Le variazioni dei prezzi delle diverse componenti dell’inflazione hanno avuto un impatto significativo. I settori come cibo, alcol e tabacco hanno registrato una riduzione dall’8,8% al 7,5%, mentre l’energia è passata da -4,6% a -11,1%. Queste variazioni hanno contribuito al calo generale dell’inflazione.

  2. “Vantaggio matematico”: un “vantaggio matematico” che ha giocato un ruolo nel calo dell’inflazione. Questo concetto è associato a come vengono calcolati gli indici di inflazione in rapporto ai dati precedenti. Nell’anno precedente, l’indice elevato ha influenzato la diminuzione percentuale nel calcolo dell’inflazione attuale, contribuendo al calo osservato.

In sintesi, la riduzione dell’inflazione da 4,3% a 2,9% può essere attribuita principalmente alle variazioni nei diversi settori e a un effetto matematico derivante dai dati precedenti, in particolare un anno con valori più elevati che hanno influenzato la diminuzione percentuale nei calcoli dell’inflazione attuale.

I dati per il calcolo dell’inflazione in Area Euro

Ad ottobre del 2022 si registrò un’inflazione mensile dell’ 1,5%, annuale 10,6% il più alto dal 1997.

L’indice  salì da 120,52 di settembre  a 121,03 di ottobre 2022. Nel 2023 quindi con un indice pari a 124,55 l’inflazione annua calcolata dalla variazione percentuale  tra 124,55 e 121,03 ((124,55*100/121,3)- 100) ha permesso questo dato dell’inflazione così basso.

Utile sull’argomento

Drastico calo dell’inflazione a ottobre 2023: +1,8%

Si passa dal 5,3% di settembre all’ +1,8 per cento

Grafico inflazione Italia ottobre 2023(stima)
Grafico inflazione Italia ottobre 2023(stima)

A ottobre 2023, secondo le stime preliminari dell’ISTAT, l’inflazione scende in picchiata. Si passa dal 5,3% del mese scorso all’ +1,8 per cento.
Questo dato è il valore più basso mai registrato da luglio 2021 (+1,9%). L’Istat precisa nella nota odierna, che la drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.

Un contributo al ridimensionamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, il cui tasso tendenziale scende al +6,5%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,3%). Infine, più contenuta è la flessione dell’inflazione di fondo, che a ottobre si attesta al +4,2% (dal 4,6% di settembre).

Potrebbe essere utile

L’inflazione attuale in Italia 

Calcolatore per l’inflazione

La serie storica delle stime ISTAT.

 

Quali sono i tre tassi della BCE?

La BCE utilizza tre principali tassi di interesse per influenzare l’economia nella zona dell’euro.

Tasso di rifinanziamento principale, Tasso di rifinanziamento marginale (overnight) e Tasso di deposito overnight presso la banca centrale

Tasso di rifinanziamento principale

 Questo è il tasso di interesse principale fissato dalla BCE e rappresenta il costo al quale le banche  possono prendere in prestito denaro dalla BCE. Il tasso di rifinanziamento principale viene utilizzato per influenzare il costo del denaro nell’intera economia della zona euro. Se la BCE aumenta questo tasso, le banche commerciali tenderanno a rendere più costoso il prestito ai loro clienti, il che potrebbe ridurre la spesa e frenare quindi l’inflazione nella zona Euro. Al contrario, se la BCE abbassa questo tasso, le banche commerciali potranno concedere prestiti a un costo inferiore, incoraggiando la spesa e la crescita economica.

Tasso di rifinanziamento marginale (overnight):

Questo tasso rappresenta il costo al quale le banche possono ottenere finanziamenti dalla BCE per un periodo molto breve, di solito per una notte. È più alto del tasso di rifinanziamento principale ed è utilizzato per le operazioni di rifinanziamento a breve termine. Le banche possono utilizzare questo tasso per coprire le loro esigenze di finanziamento quotidiano o risolvere eventuali squilibri di liquidità. Un aumento del tasso di rifinanziamento marginale rende più costoso il finanziamento a breve termine per le banche, il che può influire sulla loro capacità di concedere prestiti e sull’andamento complessivo dei tassi di interesse sul mercato interbancario.

Tasso di deposito overnight presso la banca centrale:

Questo tasso rappresenta il tasso di interesse che le banche commerciali ricevono quando depositano denaro presso la BCE per la notte. Questo tasso è di solito inferiore al tasso di rifinanziamento principale. La BCE può utilizzare il tasso di deposito overnight per incentivare o disincentivare le banche a mantenere denaro presso di essa. Un tasso di deposito più basso incoraggerebbe le banche a cercare rendimenti migliori altrove, ad esempio concedendo prestiti ai consumatori o alle imprese, mentre un tasso di deposito più alto potrebbe spingere le banche a trattenere più denaro presso la BCE, riducendo la quantità di denaro disponibile per prestiti.

In sintesi, la BCE utilizza questi tre tassi di interesse per regolare il flusso di denaro nell’economia e controllare l’inflazione.

Questo è l’obiettivo principale della Banca Centrale Europea :  mantenere stabili i prezzi, come ben specificato sulla pagina web del sito ufficiale della BCE.

Tabella Tassi di rifinanziamento marginale (overnight) e Tassi di deposito overnight presso la banca centrale

Data inizio validità Tasso di rifinanziamento marginale (overnight) Tasso di deposito overnight presso la banca centrale
12/03/2025 2,90 2,50
05/02/2025 3,15 2,75
18/12/2024 3,4 3,00
23/10/2024 3,65 3,25
18/09/2024 3,90 3,50
12/06/2024 4,5 3,75
20/09/2023 4,75 4,00
02/08/2023 4,50 3,75
21/06/2023 4,25 3,50
10/05/2023 4,00 3,25
22/03/2023 3,75 3,00
08/02/2023 3,25 2,50
21/12/2022 2,75 2,00
02/11/2022 2,25 1,50
14/09/2022 1,50 0,75
27/07/2022 0,75 0,00
18/09/2019 0,25 -0,50
16/03/2016 0,25 -0,40
09/12/2015 0,30 -0,30
10/09/2014 0,30 -0,20
11/06/2014 0,40 -0,10
13/11/2013 0,75 0,00
08/05/2013 1,00 0,00
11/07/2012 1,50 0,00
14/12/2011 1,75 0,25
09/11/2011 2,00 0,50
13/07/2011 2,25 0,75
13/04/2011 2,00 0,50
13/05/2009 1,75 0,25
08/04/2009 2,25 0,25
11/03/2009 2,50 0,50
21/01/2009 3,00 1,00
10/12/2008 3,00 2,00
12/11/2008 3,75 2,75
09/10/2008 4,25 3,25
08/10/2008 4,75 2,75
09/07/2008 5,25 3,25
13/06/2007 5,00 3,00
14/03/2007 4,75 2,75
13/12/2006 4,50 2,50
11/10/2006 4,25 2,25
09/08/2006 4,00 2,00
15/06/2006 3,75 1,75
08/03/2006 3,50 1,50
06/12/2005 3,25 1,25
06/06/2003 3,00 1,00
07/03/2003 3,50 1,50
06/12/2002 3,75 1,75
09/11/2001 4,25 2,25
18/09/2001 4,75 2,75
31/08/2001 5,25 3,25
11/05/2001 5,50 3,50
06/10/2000 5,75 3,75
01/09/2000 5,50 3,50
09/06/2000 5,25 3,25
28/04/2000 4,75 2,75
17/03/2000 4,50 2,50
04/02/2000 4,25 2,25
05/11/1999 4,00 2,00
09/04/1999 3,50 1,50
22/01/1999 4,50 2,00
04/01/1999 3,25 2,75
01/01/1999 4,50 2,00

Potrebbe essere utile consultare la Tabella dei tassi BCE (Tasso di rifinanziamento principalee l’inflazione nell’Area dell’EuroLa politica monetaria della BCE

BCE: tassi fermi. L’inflazione è quasi domata

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimentoBCE: tassi fermi. L'inflazione è quasi domata 1

Oggi 26 ottobre 2023 la BCE nel comunicato stampa odierno ha comunicato che ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti della salita dei tassi. I passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione.

Inflazione annua e mensile Euro Area

Il Consiglio direttivo – continua ancora il comunicato BCE –  è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’?inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Tassi di interesse di riferimento della BCE

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Consulta la tabella dei TASSI BCE

Ultimo dato Inflazione Area Euro

Quali sono i tre tassi della BCE?

In Italia rallenta l’inflazione a settembre 2023: +5,3%

A settembre 2023, in Italia  l’inflazione registra un ulteriore rallentamento, attestandosi al +5,3% con un aumento mensile dello 0,2%, ad agosto scorso era 5,2%.

Ultimi 12 mesi dell’inflazione in Italia

N Periodo Var.% mese Var% anno
1 Settembre 2023 0,2% 5,3%
2 Agosto 2023 0,3% 5,4%
3 Luglio 2023 0% 5,9%
4 Giugno 2023 0% 6,4%
5 Maggio 2023 0,3% 7,6%
6 Aprile 2023 0,4% 8,2%
7 Marzo 2023 -0,4% 7,6%
8 Febbraio 2023 0,2% 9,1%
9 Gennaio 2023 0,1% 10%
10 Dicembre 2022 0,3% 11,6%
11 Novembre 2022 0,5% 11,8%
12 Settembre 2022 8,9% 0,3%

La discesa del tasso di inflazione è aiutata dall’andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui crescita in ragione d’anno si riduce sensibilmente, pur restando su valori alti (+8,4%)./p>

In Italia rallenta l'inflazione a settembre 2023: +5,3% 2
Prezzi al consumo in Italia da Gennaio 2018 a Settembre 2023

Per contro, un freno al rientro dell’inflazione – specifica L’ISTAT –  si deve al riaccendersi di tensioni sui prezzi dei Beni energetici.

Si attenua, infine, la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa”, che a settembre si attesta al +8,1%.

L’inflazione media in Italia per l’anno in corso subisce una netta diminuzione si passa dal 7,5% di Agosto al 7,3% attuale.  Ad gennaio 2023 la media era al 10%.

N Periodi Inflazione Media
Valore parziale
1 Gennaio-2022 Gennaio-2023 10%
2 Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,6%
3 Marzo-2022 Marzo-2023 8,9%
4 Aprile-2022 Aprile-2023 8,7%
5 Maggio-2022 Maggio-2023 8,5%
6 Giugno-2022 Giugno-2023 8,1%
7 Luglio-2022 Luglio-2023 7,8%
8 Agosto-2022 Agosto-2023 7,5%
9 Settembre-2022 Settembre-2023 7,3%
Variazione Media ——

Previsione inflazione per ottobre 2023

Siamo certi che se ad ottobre 2023 si dovesse registrare un aumento mensile rispetto a settembre dello 0,2%  l’inflazione annua sarà udite udite uguale a 2,0%. 

Come calcolare manualmente l’inflazione (ipotesi)

Indice ottobre 2022 = 118,1
Indice settembre 2023 = 120,3

Ipotizzando che l’aumento tra settembre 2023 e ottobre 2023 fosse uguale a 0,2% il nuovo indice per ottobre sarà 120,5.  In definitiva l’inflazione per ottobre 2023 sarà

(120,5/118,1)*100 -100 = 2,0321%=2,0%

Di seguito vi proponiamo alcune ipotesi per conoscere l’inflazione a ottobre 2023.

Ipotesi aumento
Mensile
Ipotesi Inflazione annua
Ottobre 2023
0,1% 1,9
0,2% 2,0%
0,3% 2,2%
0,4% 2,3

Prova la nostra utility per prevedere empiricamente il valore dell’inflazione per i prossimi mesi. 

Argomenti correlati

Gli indici ISTAT pubblicati sulla GU

Estrai la serie storica dell’inflazione in Italia con indici e variazioni

Inflazione US a settembre 2023: +3,7%

Il Bureau of Labor Statistics ha comunicato il dato definitivo dell’inflazione per settembre 2023 al 3,7% annuo, con un aumento mensile uguale 0,2% dallo 0,4% di agosto scorso.

Grafico Usa inflazione settembre-2023
Grafico Usa inflazione settembre-2023

Inflazione: variazione annua e mensile da Gennaio 2020 a settembre 2023

N Periodi Inflazione
annua
Inflazione
mensile
1 Gennaio-2019 Gennaio-2020 2,5% 0,4%
2 Febbraio-2019 Febbraio-2020 2,3% 0,3%
3 Marzo-2019 Marzo-2020 1,5% -0,2%
4 Aprile-2019 Aprile-2020 0,3% -0,7%
5 Maggio-2019 Maggio-2020 0,1% 0,0%
6 Giugno-2019 Giugno-2020 0,6% 0,5%
7 Luglio-2019 Luglio-2020 1,0% 0,5%
8 Agosto-2019 Agosto-2020 1,3% 0,3%
9 Settembre-2019 Settembre-2020 1,4% 0,1%
10 Ottobre-2019 Ottobre-2020 1,2% 0,0%
11 Novembre-2019 Novembre-2020 1,2% -0,1%
12 Dicembre-2019 Dicembre-2020 1,4% 0,1%
13 Gennaio-2020 Gennaio-2021 1,4% 0,4%
14 Febbraio-2020 Febbraio-2021 1,7% 0,5%
15 Marzo-2020 Marzo-2021 2,6% 0,7%
16 Aprile-2020 Aprile-2021 4,2% 0,8%
17 Maggio-2020 Maggio-2021 5,0% 0,8%
18 Giugno-2020 Giugno-2021 5,4% 0,9%
19 Luglio-2020 Luglio-2021 5,4% 0,5%
20 Agosto-2020 Agosto-2021 5,3% 0,2%
21 Settembre-2020 Settembre-2021 5,4% 0,3%
22 Ottobre-2020 Ottobre-2021 6,2% 0,8%
23 Novembre-2020 Novembre-2021 6,8% 0,5%
24 Dicembre-2020 Dicembre-2021 7,0% 0,3%
25 Gennaio-2021 Gennaio-2022 7,5% 0,8%
26 Febbraio-2021 Febbraio-2022 7,9% 0,9%
27 Marzo-2021 Marzo-2022 8,5% 1,3%
28 Aprile-2021 Aprile-2022 8,3% 0,6%
29 Maggio-2021 Maggio-2022 8,6% 1,1%
30 Giugno-2021 Giugno-2022 9,1% 1,4%
31 Luglio-2021 Luglio-2022 8,5% -0,0%
32 Agosto-2021 Agosto-2022 8,3% -0,0%
33 Settembre-2021 Settembre-2022 8,2% 0,2%
34 Ottobre-2021 Ottobre-2022 7,7% 0,4%
35 Novembre-2021 Novembre-2022 7,1% -0,1%
36 Dicembre-2021 Dicembre-2022 6,5% -0,3%
37 Gennaio-2022 Gennaio-2023 6,4% 0,8%
38 Febbraio-2022 Febbraio-2023 6,0% 0,6%
39 Marzo-2022 Marzo-2023 5,0% 0,3%
40 Aprile-2022 Aprile-2023 4,9% 0,5%
41 Maggio-2022 Maggio-2023 4,0% 0,3%
42 Giugno-2022 Giugno-2023 3,0% 0,3%
43 Luglio-2022 Luglio-2023 3,2% 0,2%
44 Agosto-2022 Agosto-2023 3,7% 0,4%
45 Settembre-2022 Settembre-2023 3,7% 0,2%

Nel frattempo, l’inflazione core – una misura dell’aumento dei costi che esclude i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari a causa della loro volatilità – è aumentata del 4,1% rispetto a settembre dello scorso anno, in linea con le aspettative.

Cosa è aumentato?

Il  costo degli alloggi è aumentato del 7,2% rispetto a un anno fa. Questa è stata la ragione principale dell’aumento e riflette la continua crescita dei prezzi delle case, che secondo alcune fonti sono ai massimi storici.

Cosa è diminuito?

I prezzi delle auto e dei camion usati continuano la discesa  rispetto all’anno precedente. 

I prezzi dell’energia sono scesi dello 0,5% e anche i prezzi del gas naturale e del petrolio sono diminuiti.

I prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 3,7%, in linea con l’inflazione complessiva, con il cibo da asporto  e quello consumato “fuori casa” in aumento del 6%.

Cosa aspettarsi per il futuro dell’inflazione negli USA?

In definitiva ci sono segnali di un rallentamento dell’inflazione, ma non sta scendendo molto velocemente e l’inflazione è ancora ben al di sopra dell’obiettivo dichiarato della Fed del 2% annuo.

Attualmente la media annua è del 4,4% lo scorso anno a settembre 2022 era dell’8,3%

Estrai e scarica su file CSV la serie storica dell’inflazione ( USA CPI-U ) tra due periodi

La fonte ufficiale dei dati US sull’inflazione