Considerando le principali componenti dell’inflazione dell’area euro, si prevede (vedi immagine) che alimentari, alcol e tabacco registreranno il tasso annuo più elevato ad agosto con 9,8%, rispetto al 10,8% di luglio, seguiti dai servizi 5,5%, rispetto al 5,6% di luglio, beni industriali non energetici con 4,8%, contro 5,0% di luglio scorso. L’energia registra un -3,3%, contro -6,1% di luglio.
A luglio 2023 prosegue la fase di decelerazione dell’inflazione, che è scesa al di sotto del 6% (+5,9%), mantenendo la stabilità dei prezzi nel contesto economico attuale. La stima Istat era stata del 6%.
Carrello della spesa
Tabella dati Inflazione Italia da Giugno 2022 a Luglio 2023
N
Periodo
Var.% mese
Var% anno
1
Luglio 2023
0%
5,9%
2
Giugno 2023
0%
6,4%
3
Maggio 2023
0,3%
7,6%
4
Aprile 2023
0,4%
8,2%
5
Marzo 2023
-0,4%
7,6%
6
Febbraio 2023
0,2%
9,1%
7
Gennaio 2023
0,1%
10%
8
Dicembre 2022
0,3%
11,6%
9
Novembre 2022
0,5%
11,8%
10
Settembre 2022
8,9%
0,3%
11
Agosto 2022
0,8%
8,4%
12
Luglio 2022
0,4%
7,9%
13
Giugno 2022
1,2%
8%
La decelerazione dell’andamento inflazionistico è principalmente attribuibile al rallentamento della crescita annuale dei prezzi nei settori dei Servizi legati ai trasporti (passando dal +4,7% al +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (scendendo dall’8,4% al 7,0%), degli Alimentari lavorati (riducendosi dall’11,5% al 10,5%) e, in misura minore, degli Altri beni (passando dal +4,8% al +4,5%).
Anche la contrazione dell’andamento annuale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati si è ampliata (da -29,0% a -30,3%). Questi effetti sono stati in parte bilanciati dalle pressioni al rialzo sui prezzi degli Alimentari non lavorati (che sono passati dal +9,4% al +10,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (aumentati dal +3,5% al +3,6%).
L’indice di “inflazione di fondo”, escludendo gli effetti degli energetici e degli alimentari freschi, continua a decelerare (riducendosi dal +5,6% al +5,2%), così come l’indice che esclude solo i beni energetici (dal +5,8% registrato a giugno al 5,5%).
La crescita dei prezzi dei beni su base annua si attenua (dal +7,5% al +7,0%), così come quella dei prezzi dei servizi (dal +4,5% al +4,1%), portando il divario inflazionistico tra il settore dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, rispetto al -3,0 di giugno.
I prezzi dei Beni alimentari per la cura della casa e della persona mostrano un rallentamento su base tendenziale (dal +10,5% al +10,2%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (dal +5,7% al +5,5%).
La stabilità congiunturale dell’indice generale riflette le dinamiche opposte di diverse componenti: da un lato, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, nonché dei Servizi legati ai trasporti (+0,4% ciascuno, influenzati anche da fattori stagionali), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% ciascuno); dall’altro lato, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) che non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).
L’inflazione accumulata per il 2023 rimane stabile al +5,6% per l’indice generale e si attesta al +5,1% per la componente di fondo.
L’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA) registra una diminuzione dell’1,6% su base mensile, principalmente a causa dei saldi estivi non considerati nell’IPC, e segna un aumento del 6,3% su base annua (in rallentamento rispetto al +6,7% di giugno); la stima preliminare era del +6,4%.
La stima Eurostat per l’inflazione annua a luglio è 5,3%
Grafico a linee con cinque linee che mostrano l’andamento dell’inflazione annuale dell’area dell’euro e delle sue quattro componenti principali mensili negli ultimi dieci anni fino a luglio 2023. Le quattro componenti sono: 1) alimentari, alcol e tabacco, 2) energia, 3) non energia beni industriali e 4) servizi.
L’inflazione annua dell’area dell’euro dovrebbe essere del 5,3% nel luglio 2023, in calo rispetto al 5,5% del giugno 2023. La variazione mensile stimata rispetto a Giugno 2023 è del -0,1%.
Osservando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, gli alimentari, alcol e tabacco registreranno il tasso annuo più elevato a luglio (10,8 %, rispetto all’11,6 % di giugno), seguiti dai servizi (5,6 %, rispetto al 5,4 % di giugno ), beni industriali non energetici (5,0%, rispetto al 5,5% di giugno) ed energia (-6,1%, rispetto al -5,6% di giugno).
Principali componenti dell’inflazione
Ciascuna delle componenti principali contribuisce in misura diversa all’inflazione complessiva nell’area dell’euro (immagine sotto).
In termini di ponderazione per il 2023, con il 100% per l’IPCA principale, i servizi rappresentano la componente più importante, rappresentando circa il 43,5% della spesa per consumi monetari finali delle famiglie nell’area dell’euro. Seguono i beni industriali non energetici con circa il 26,3%.
Cibo, alcol e tabacco ed energia rappresentano rispettivamente circa il 20,0% e il 10,2%. Insieme, rappresentano meno di un terzo della spesa dell’area dell’euro, ma possono avere un impatto significativo sull’inflazione complessiva in quanto i loro prezzi tendono a fluttuare molto più delle altre componenti.
L’Istat stima che nel mese di luglio 2023 l’inflazione registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6,0% su base annua, dal +6,4% di giugno scorso.
Era da Marzo 2022 che l’inflazione non era così bassa. Un dato minore del 6% lo troviamo a Febbraio 2022, quando l’inflazione in Italia era del 5,7%.
Periodo
Var.% mese
Var% anno
Luglio (stima)
0,1
6,0%
Giugno 2023
0%
6,4%
Maggio 2023
0,3%
7,6%
Aprile 2023
0,4%
8,2%
Marzo 2023
-0,4%
7,6%
Febbraio 2023
0,2%
9,1%
Gennaio 2023
0,1%
10%
Dicembre 2022
0,3%
11,6%
Novembre 2022
0,5%
11,8%
Settembre 2022
8,9%
0,3%
Agosto 2022
0,8%
8,4%
Luglio 2022
0,4%
7,9%
Giugno 2022
1,2%
8%
Maggio 2022
0,8%
6,8%
Maggio 2022
0,8%
6,8%
Perché decelera l’inflazione a luglio 2023?
La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,9%), degli Altri beni (da +4,8% a +4,6%), dei Sevizi vari (da +2,9% a +2,7%) e dei Tabacchi (da +2,5% a +1,9%).
Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).
Tasso annuo di inflazione dell’area dell’euro scende dal 6,1% al 5,5%
L’inflazione annuale dell’area dell’euro è stata del 5,5% a giugno 2023, in calo rispetto al 6,1% di maggio 2023. L’aumento rispetto a maggio 2023 è stato dello 0,3%
Area euro Giugno 2023: l’indice scende a 5,5% da 6,1%
L’energia a giugno 2023 è la componente con maggiore calo
Osservando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, i prodotti alimentari, alcolici e tabacco hanno registrato il tasso annuo più elevato a giugno (11,6%, rispetto al 12,5% di maggio), seguiti dai beni industriali non energetici (5,5%, rispetto al 5,8% di maggio). maggio), servizi (5,4%, rispetto al 5,0% di maggio) ed energia (-5,6%, rispetto al -1,8% di maggio).
L’inflazione media per l’anno 2023 è uguale a 7,1%. Lo scorso anno fu del 8,3%
L’inflazione biennale rispetto a Giugno 2021 è risultata uguale a 14,6%, un anno fa a Giugno 2022 il dato era 8,6%.
A giugno 2023 l’inflazione in Italia registra una variazione uguale a zero su base mensile e un aumento del 6,4% rispetto a giugno 2022 dal +7,6% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.
A giugno l’inflazione mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale (l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021).
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Undicesima discesa consecutiva dell’inflazione USA
Discesa iniziata a luglio 2022 quando il valore passo dal 9,1% di giugno all’8,5%. Un valore così basso non si vedeva da marzo 2021 quando l’inflazione annua era del 2,6%.
Il commento dell’istituto di statistica USA
L’aumento mensile rispetto a maggio scorso è stato dello 0,3% quello annuale come già detto del 3%. L’indice per il riparo è stato il maggior contributore all’aumento mensile di tutte le voci.
Impatta per oltre il 70 per cento dell’incremento, cui contribuisce anche l’indice delle assicurazioni auto.
L’indice alimentare è aumentato dello 0,1% a giugno dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente. L’indice del cibo da asporto è rimasto invariato nel mese mentre mangiare fuori casa è salito
0,4 per cento a giugno.
L’indice energetico è salito dello 0,6% a giugno a maggio era uguale a -3,6%.
L’indice per tutti gli articoli meno cibo ed energia è aumentato dello 0,2 per cento a giugno. Gli indici che sono aumentati a giugno includono riparo, motore
assicurazione del veicolo, abbigliamento, attività ricreative e cura della persona. Gli indici delle tariffe aeree,
la comunicazione, le auto e i camion usati, l’arredamento e le operazioni domestiche erano tra questi
che è diminuito nel corso del mese.
Per quanto concerne l’indice complessivo meno l’indice alimentare ed energetico è aumentato del 4,8% negli ultimi 12 mesi. L’indice energetico è diminuito del 16,7% nell’anno e l’indice alimentare è aumentato del 5,7 per cento nell’ultimo anno.
Inflazione area euro giugno 2013 giugno 2023(stima)
Analizzando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, i prodotti alimentari, alcolici e tabacco scendono dal 12,5% di maggio all’11,7%. Sono comunque i prodotti che registrano il tasso annuo più elevato. Anche i beni industriali non energetici scendo al 5,5%, rispetto al 5,8% di maggio, i servizi salgono al 5,4%, rispetto al 5,0% di maggio e l’ energia registra un calo del -5,6%, rispetto al -1,8% dello scorso maggio.
Consigli utili per risparmiare durante un periodo caratterizzato da tassi elevati e inflazione alta
Investimenti sicuri: In periodi di alta inflazione, potrebbe essere opportuno optare per investimenti più sicuri che offrano rendimenti stabili nel tempo. Ad esempio si potrebbe considerare l’acquisto di titoli di stato o altri strumenti finanziari a basso rischio.
Salvadanaio
Diversificazione degli investimenti
La diversificazione è una strategia importante per proteggere i risparmi. Distribuire gli investimenti su diverse categorie di asset, come azioni, obbligazioni, immobili e materie prime. In questo modo si riduce il rischio di subire perdite significative in un’unica area.
Tagliare le spese superflue
Valutare attentamente le spese e identificare quelle che possono essere ridotte o eliminate. Concentrarsi su ciò che è essenziale per cercare di evitare acquisti impulsivi. Creare un budget dettagliato e tenerlo sotto controllo, questo potrà essere utile per identificare le aree in cui si può ridurre spese non necessarie e pianificare di risparmiare una parte delle entrate ogni mese.
Ridurre le spese superflue analizzando attentamente le spese per individuare quelle che possono essere tagliate. Rinunciare a piccoli lussi, come la colazione al bar (La colazione si può fare a casa), l’abbonamento a servizi non essenziali o pranzi e cene al ristorante.
Cercare alternative convenienti
Esplorare alternative economiche per i prodotti e servizi di cui si ha bisogno. Comparare i prezzi, cercando offerte e considerare l’acquisto di prodotti a marchio del distributore invece di quelli di marca. Considerare l’utilizzo di piattaforme di condivisione o il noleggio di beni invece di comprarli.
Risparmiare sull’abbigliamento acquistando abiti in saldo, la ricerca di offerte online o l’esplorazione di negozi di seconda mano per risparmiare sui vestiti. Cercare di riparare o riutilizzare gli abiti invece di comprarne di nuovi.
Risparmio energetico
Ridurre i costi energetici può contribuire a risparmiare sulle bollette. Utilizzare l’energia in modo efficiente, spegnere gli elettrodomestici quando non utilizzati, sostituire le lampadine tradizionali con quelle a LED e cercare di ridurre l’uso dell’aria condizionata o del riscaldamento quando possibile.
Controllo di tariffe e contratti
Periodicamente, rivedere le proprie bollette per assicurarsi di ottenere le tariffe migliori per i servizi come l’elettricità, il gas, l’assicurazione, servizi bancari, la telefonia e internet. Valutare la possibilità di cambiare fornitore o di negoziare nuovi contratti più vantaggiosi.
Risparmiare sull’acquisto di generi alimentari
Cercare offerte speciali, sconti e promozioni quando si fa la spesa. Pianificare i pasti in anticipo, fare una lista della spesa e cercare di evitare gli sprechi alimentari e alimenti fuori stagione perché più cari.
Monitorare i risparmi
Tenere traccia dei propri risparmi e degli investimenti regolarmente. Controllare l’andamento dei tassi d’interesse e le opzioni disponibili per ottimizzare i propri risparmi o quelli della famiglia.
Impostare un piano di risparmio automatico in modo che una certa percentuale delle entrate venga trasferita ogni giorno direttamente in un “salvadanaio” o meglio su un conto di risparmio. Risparmiare un € 1,50 ogni giorno alla fine dell’anno sommano circa € 550,00 e dopo cinque anni circa € 3.000,00 .
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A giugno +6,4% su base annua e variazione nulla rispetto a maggio 2023
Grafico inflazione annua e mensile in Italia giugno 2018-giugno 2023
La stima dell’Istat per il mese di giugno 2023 dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente.
Era da Aprile 2022, come si evince dalla tabella sotto, che l’inflazione annua in Italia non registrava un valore così basso. In quel periodo l’inflazione era 6,0%. Se anche per il mese di luglio si dovesse registrare una variazione mensile nulla l’inflazione annua scenderebbe al 5,9%.
Periodi
Inflazione
annua
Inflazione
mensile
Aprile-2021 Aprile-2022
6,0%
-0,1%
Maggio-2021 Maggio-2022
6,8%
0,8%
Giugno-2021 Giugno-2022
8,0%
1,2%
Luglio-2021 Luglio-2022
7,9%
0,4%
Agosto-2021 Agosto-2022
8,4%
0,8%
Settembre-2021 Settembre-2022
8,9%
0,3%
Ottobre-2021 Ottobre-2022
11,8%
3,4%
Novembre-2021 Novembre-2022
11,8%
0,5%
Dicembre-2021 Dicembre-2022
11,6%
0,3%
Gennaio-2022 Gennaio-2023
10,0%
0,1%
Febbraio-2022 Febbraio-2023
9,1%
0,2%
Marzo-2022 Marzo-2023
7,6%
-0,4%
Aprile-2022 Aprile-2023
8,2%
0,4%
Maggio-2022 Maggio-2023
7,6%
0,3%
Variazione Media
8,6%
0,6%
L’Istat precisa che la brusca diminuzione dell’inflazione è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, dei prodotti Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei Servizi legati ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), di Altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Al contrario, un fattore che contribuisce all’andamento generale dell’indice è l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).
L’inflazione di fondo
L'”inflazione di fondo”, che esclude i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come l’inflazione al netto solo dei beni energetici (da +6,2%, registrata a maggio, a +5,8%).
La crescita annuale dei prezzi dei beni rallenta (da +9,3% a +7,6%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,3%), riducendo il differenziale inflazionistico tra i settori dei servizi e dei beni a -3,3 punti percentuali, rispetto ai -4,7 di maggio.
I prezzi dei prodotti Alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +11,2% a +10,7%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,8%).
La stabilità dell’indice generale a livello congiunturale risente delle dinamiche contrastanti di diverse componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +1,0%), dei prodotti Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi legati ai trasporti (+0,3%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%).
L’inflazione acquisita
L’inflazione acquisita per il 2023 si mantiene stabile al +5,6% per l’indice generale, mentre sale al +4,9% per la componente di fondo.
L’indice IPCA
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua in netta decelerazione rispetto al +8,0% di maggio.
Inflazione a maggio 2023 negli USA: il valore più basso da Giugno 2022
Grafico inflazione USA da Gennaio 2021 a Maggio 2023
L’inflazione mensile negli US è stata dello 0,3% a maggio rispetto ad aprile scorso (Variazione percentuale non corretta), dopo l’aumento dello 0,5 per cento nel mese di aprile 2023 rispetto a marzo. L’inflazione annua per i dodici mesi (rispetto a maggio 2022) è aumentata del 4,0%.
L’indice per il riparo è stato il contributo maggiore all’aumento mensile di tutti gli articoli, seguito da un aumento dell’indice per le auto usate e gli autocarri. L’indice alimentare è aumentato dello 0,2% a maggio dopo essere rimasto invariato nei 2 mesi precedenti. L’indice per il cibo da asporto è aumentato dello 0,1 per cento il mese in cui l’indice del cibo fuori casa è salito dello 0,5%. L’indice energetico, al contrario, è diminuito del 3,6% a maggio a causa del calo dei principali indici delle componenti energetiche.
Tabella gruppi prodotti con variazioni percentuali inflazione USA fino a MAGGIO 2023
L’indice per tutti gli articoli meno cibo ed energia è aumentato dello 0,4% a maggio, come ad aprile e Marzo.
Gli indici in aumento a maggio includono alloggi, auto e camion usati, autoveicoli assicurazione, abbigliamento e cura della persona.
L’indice per l’arredamento e le operazioni domestiche e l’indice delle tariffe aeree è tra quelli in calo nel mese.
L’inflazione in Italia a maggio 2023 riprende a scendere
Secondo le stime preliminari, nel mese di maggio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua. Tuttavia, questo rappresenta una decelerazione rispetto al tasso di inflazione del mese precedente (+8,2%).
Cause della decelerazione dell’inflazione
La decelerazione del tasso di inflazione è principalmente dovuta al rallentamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, degli alimentari lavorati, degli altri beni e dei servizi relativi ai trasporti. Tuttavia, questa diminuzione è stata solo parzialmente compensata dall’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati e dei servizi relativi all’abitazione.
Tasso di inflazione “di fondo”
L’inflazione “di fondo”, che esclude gli energetici e gli alimentari freschi, continua a rallentare, anche se di poco. Ciò indica un aumento dei prezzi al netto di questi elementi. Inoltre, l’inflazione al netto dei soli beni energetici mostra anche un leggero calo rispetto al mese precedente.
Differenziale inflazionistico tra beni e servizi
La crescita dei prezzi dei beni rallenta su base annua, insieme a una leggera diminuzione dei prezzi dei servizi. Questo ha portato a un differenziale inflazionistico tra i due comparti, che si è ridotto rispetto al mese precedente.
Rallentamento dei prezzi dei beni alimentari e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, mostrano un rallentamento rispetto al periodo precedente.
Principali fattori dell’aumento congiunturale dei prezzi
L’aumento dell’indice generale dei prezzi al consumo nel mese di maggio è principalmente attribuibile all’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, degli alimentari lavorati e dei servizi relativi all’abitazione. Tuttavia, ciò è stato in parte compensato dal calo dei prezzi degli energetici non regolamentati.
Inflazione acquisita per il 2023
L’inflazione acquisita per il 2023 si attesta al 5,6% per l’indice generale e al 4,7% per la componente di fondo. Ciò indica l’aumento complessivo dei prezzi nel corso dell’anno.
L’indice Armonizzato
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,3% su base mensile
Dopo la sesta discesa consecutiva partita a novembre 2022, l’inflazione nell’Area Euro ad aprile 2023 interrompe la discesa e si riporta al 7,0% dal 6,9% di marzo scorso.
L’aumento mensile rispetto a marzo 2023 è stato dello 0,7% mentre lo scorso mese era 0,9%. Di seguito la tabella con gli ultimi dati.
Ultimi dati inflazione Area euro
Periodo
Var%
Aprile-2021 Aprile-2022
7,4%
Maggio-2021 Maggio-2022
8,1%
Giugno-2021 Giugno-2022
8,6%
Luglio-2021 Luglio-2022
8,9%
Agosto-2021 Agosto-2022
9,1%
Settembre-2021 Settembre-2022
9,9%
Ottobre-2021 Ottobre-2022
10,6%
Novembre-2021 Novembre-2022
10,1%
Dicembre-2021 Dicembre-2022
9,2%
Gennaio-2022 Gennaio-2023
8,6%
Febbraio-2022 Febbraio-2023
8,5%
Marzo-2022 Marzo-2023
6,9%
Aprile-2022 Aprile-2023
7%
Analizzando i principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, il settore alimentare, alcol e tabacco ha registrato il tasso annuale più alto ad aprile (13,5%, rispetto al 15,5% di marzo), seguito dai beni industriali non energetici (6,2%, rispetto al 6,6% di marzo), dai servizi (5,2%, rispetto al 5,1% di marzo) e dall’energia (2,4%, rispetto a -0,9% di marzo).
I principali componenti dell’inflazione
Ciascuno dei principali componenti contribuisce in misura variabile all’inflazione complessiva nell’area dell’euro. In termini di ponderazioni per il 2023, considerando il 100% per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP), i servizi sono il componente più importante, rappresentando circa il 43,5% della spesa monetaria finale delle famiglie nell’area dell’euro. Seguono i beni industriali non energetici con circa il 26,3%.
Il settore alimentare, alcol e tabacco e l’energia rappresentano rispettivamente circa il 20,0% e il 10,2%. Insieme, costituiscono meno di un terzo della spesa nell’area dell’euro, ma possono avere un impatto significativo sull’inflazione complessiva poiché i loro prezzi tendono a fluttuare in misura significativamente maggiore rispetto agli altri componenti.
Le ponderazioni dei principali componenti dell’area dell’euro per il 2023 sono presentate nella Figura 3. La Tabella 2 mostra le loro ponderazioni relative per il 2023.
FONTE:EUROSTAT Inflazione annua Area Euro e andamento dei principali componenti da Aprile 2021 a Aprile 2023Peso percentuale dei principali componenti HICP componenti per l’Area Euro anno 2023
L’indice dei prezzi al consumo negli US (CPI-U) è aumentato dello 0,4% ad aprile 2023 su base destagionalizzata, dopo l’aumento dello 0,1% a marzo. L’inflazione annua è aumentata del 4,9% rispetto ad aprile dello scorso anno.
Il prezzo di beni e servizi negli Stati Uniti è rimasto ostinatamente alto nel mese di aprile, aumentando del 4,9% rispetto a un anno fa. Il tasso annuo di inflazione è diminuito drasticamente da quando ha toccato il massimo degli ultimi 40 anni del 9,1% lo scorso giugno.
L’aumento di aprile ha quasi eguagliato l’aumento del 5% registrato a marzo.
Ultimi dati Inflazione USA
Periodi
Inflazione
annua
Inflazione
mensile
Gennaio-2019 Gennaio-2020
2,5%
0,4%
Febbraio-2019 Febbraio-2020
2,3%
0,3%
Marzo-2019 Marzo-2020
1,5%
-0,2%
Gennaio-2020 Gennaio-2021
1,4%
0,4%
Febbraio-2020 Febbraio-2021
1,7%
0,5%
Marzo-2020 Marzo-2021
2,6%
0,7%
Aprile-2020 Aprile-2021
4,2%
0,8%
Maggio-2020 Maggio-2021
5,0%
0,8%
Giugno-2020 Giugno-2021
5,4%
0,9%
Luglio-2020 Luglio-2021
5,4%
0,5%
Agosto-2020 Agosto-2021
5,3%
0,2%
Settembre-2020 Settembre-2021
5,4%
0,3%
Ottobre-2020 Ottobre-2021
6,2%
0,8%
Novembre-2020 Novembre-2021
6,8%
0,5%
Dicembre-2020 Dicembre-2021
7,0%
0,3%
Gennaio-2021 Gennaio-2022
7,5%
0,8%
Febbraio-2021 Febbraio-2022
7,9%
0,9%
Marzo-2021 Marzo-2022
8,5%
1,3%
Aprile-2021 Aprile-2022
8,3%
0,6%
Maggio-2021 Maggio-2022
8,6%
1,1%
Giugno-2021 Giugno-2022
9,1%
1,4%
Luglio-2021 Luglio-2022
8,5%
-0,0%
Agosto-2021 Agosto-2022
8,3%
-0,0%
Settembre-2021 Settembre-2022
8,2%
0,2%
Ottobre-2021 Ottobre-2022
7,7%
0,4%
Novembre-2021 Novembre-2022
7,1%
-0,1%
Dicembre-2021 Dicembre-2022
6,5%
-0,3%
Gennaio-2022 Gennaio-2023
6,4%
0,8%
Febbraio-2022 Febbraio-2023
6,0%
0,6%
Marzo-2022 Marzo-2023
5,0%
0,3%
Aprile-2022 Aprile-2023
4,9%
0,5%
Il dato di aprile 2023 è il decimo dato consecutivo in ribasso ma i prezzi continuano a salire a un tasso che è più del doppio del tasso obiettivo della Federal Reserve del 2% annuo.
L’ultimo indice dei prezzi al consumo (CPI) – una misura ampiamente seguita dei costi di beni e servizi nell’economia statunitense – ha mostrato che i prezzi sono aumentati dello 0,4% nel mese, rispetto all’aumento dello 0,1% di marzo.