Stima inflazione aprile 2022:scende da 6,5 a 6,2%

Lieve decelerazione dell’inflazione(stima ISTAT) in Italia ad Aprile 2002:+6,2% contro il 6,5 di marzo scorso.

Ultimi dati ufficiali dell’inflazione in Italia

N Periodo Var.% mese Var% anno
1 Marzo 2022 1% 6,5%
2 Febbraio 2022 0,9% 5,7%
3 Gennaio 2022 1,6% 4,8%
4 Dicembre 2021 0,4% 3,9%
5 Novembre 2021 0,6% 3,7%
6 Ottobre 2021 0,7% 3%
7 Settembre 2021 -0,2% 2,5%
8 Agosto 2021 0,4% 2%
9 Luglio 2021 0,5% 1,9%
10 Giugno 2021 0,1% 1,3%
11 Maggio 2021 0% 1,3%
12 Aprile 2021 0,4% 1,1%
13 Marzo 2021 0,3% 0,8%

Lo dice l’ultima stima Istat e la causa della leggera discesa, precisa l’Istat è frutto della diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati e quelli degli Energetici non regolamentati

Accelerano invece i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +3,9% a +5,4%), quelli dei Beni durevoli (da +1,6% a +2,2%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +2,1%) e i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,0% a +5,1%).

Pertanto, l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,9% a +2,5% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,5% a +2,9%.

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +9,8% a +9,2%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +1,8% a +2,1%); si riduce quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 punti percentuali di marzo a -7,1).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano (da +5,0% a +6,0%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +6,5% a +5,9%).

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, registra una variazione tendenziale su base mensile uguale a 1% e 6,4% su base annua.

Raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

 


Cosa succede ad Aprile all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento su base mensile dello 0,6% e del 6,6% su base annua (da +6,8% nel mese precedente). L’aumento congiunturale dell’IPCA, più marcato rispetto a quello del NIC, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali prolungatisi in parte anche a marzo e di cui il NIC non tiene conto; i prezzi di Abbigliamento e calzature registrano infatti un aumento congiunturale pari a +5,4%.


Qui il comunicato ufficiale dell’Istat per Aprile 2022 del 29/04/2022

Record inflazione in Italia a marzo con 6,5%

Il valore annuale dell’inflazione in Italia registrato a marzo 2022 uguale a di 6,5% è il più alto mai registrato da 31 anni.

Era da Agosto 1991 quando il dato fu 6,2% che l’Italia non raggiungeva un valore così alto.

Il primo valore maggiore, partendo da quello attuale (6,5%), lo troviamo a Luglio 1991 e il suo valore fu 6,7%.

La stima di marzo 2022 era stata superiore con un aumento del 6,7%. La serie storica delle stime ISTAT.

L’inflazione annua del precedente periodo da Febbraio 2022 a Febbraio 2021 è stata del 5,7%

Tabella dati inflazione Italia Marzo 2021 – Marzo 2022

NPeriodoVar.% meseVar% anno
1Marzo 20221%6,5%
2Febbraio 20220,9%5,7%
3Gennaio 20221,6%4,8%
4Dicembre 20210,4%3,9%
5Novembre 20210,6%3,7%
6Ottobre 20210,7%3%
7Settembre 2021-0,2%2,5%
8Agosto 20210,4%2%
9Luglio 20210,5%1,9%
10Giugno 20210,1%1,3%
11Maggio 20210%1,3%
12Aprile 20210,4%1,1%
13Marzo 20210,3%0,8%

Quali sono le cause dell’aumento dell’inflazione?

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi
dei Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +50,9%), in particolare a quelli della
componente non regolamentata (da +31,3% a +36,4%) mentre i prezzi della componente regolamentata
continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a
febbraio).

Anche gli alimentari accelerano

Sia lavorati (da +3,1% a +3,9%) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%), quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,6%) e dei Beni semidurevoli (da +1,0% a +1,5%).

I prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4% a +1,0%).

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L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge

Inflazione record in US:+8,5% in un anno

Erano 40 anni che gli Stati Uniti non vedevano un tasso di inflazione all’8,5%

Il valore annuale del tasso di inflazione uguale a 8,5% è il più alto mai registrato da Gennaio 1982 e il suo valore fu 8,4%.

Sono trascorsi ben 40 anni da Gennaio 1982.

Tabella ultimi dati inflazione USA

NPeriodiInflazione
annua
Inflazione
mensile
1Marzo-2021 Marzo-20228,5%1,3%
2Febbraio-2021 Febbraio-20227,9%0,9%
3Gennaio-2021 Gennaio-20227,5%0,8%
4Dicembre-2020 Dicembre-20217,0%0,3%
Tabella dati inflazione USA da Dicembre 2021 – Marzo 2022

L’indice dei prezzi al consumo per tutti i consumatori negli states aumentato dell’1,2% a marzo 2022 su base destagionalizzato dopo un aumento dello 0,8 per cento a febbraio.

Lo ha riferito oggi il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti.

Negli ultimi 12 mesi come già detto prima, l’indice di tutti gli articoli è aumentato dell’8,5% prima della destagionalizzazione.

Gli aumenti degli indici per benzina, abitazione e cibo sono stati i maggiori. La benzina dell’indice è aumentato del 18,3 percento a marzo e ha rappresentato oltre la metà di tutte le voci.

 

Per approfondire sulla serie storica dei dati negli US

I dati ufficiali US

Banca D’Italia: l’inflazione è ulteriormente cresciuta

Il ciclo economico mondiale si è indebolito; l’inflazione è ulteriormente cresciuta

Nel bollettino economico n. 2 – 2022 pubblicato l’8 aprile 2022 dalla Banca D’Italia il primo paragrafo è dedicato all’inflazione.

La Banca D’Italia fa notare che dall’inizio dell’anno l’attività economica globale ha mostrato segnali di rallentamento, dovuti alla diffusione della variante Omicron del coronavirus e, successivamente, all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’inflazione è ulteriormente salita pressoché ovunque (al 7,5 per cento è la stima di marzo 2022 nell’area dell’euro), continuando a riflettere i rialzi dei prezzi dell’energia e le strozzature dal lato dell’offerta. Gli effetti del conflitto sui mercati finanziari globali sono stati significativi, seppure in parte rientrati nelle ultime settimane. La volatilità è elevata in molti segmenti di mercato.

La guerra acuisce i rischi al ribasso per il ciclo economico mondiale e al rialzo per l’inflazione.

La BCE ha rivisto il profilo degli acquisti di titoli

Lo scorso marzo il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha valutato che il conflitto avrà ripercussioni rilevanti sull’attività economica e sull’inflazione nell’area euro, e ha annunciato che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la stabilità dei prezzi e quella finanziaria. Ha inoltre rivisto il profilo del programma di acquisto di attività finanziarie per i prossimi mesi e annunciato che qualsiasi modifica dei tassi di interesse di riferimento avverrà qualche tempo dopo la conclusione degli acquisti netti e sarà graduale.

In Italia il PIL si sarebbe ridotto nel primo trimestre; l’inflazione è salita, spinta da energia e alimentari

Nel primo trimestre del 2022 il PIL dell’Italia sarebbe diminuito, risentendo del rialzo dei contagi all’inizio dell’anno e dell’andamento dei prezzi energetici, in un contesto congiunturale di forte incertezza per gli sviluppi dell’invasione dell’Ucraina. La crescita del numero delle posizioni lavorative si è affievolita in gennaio e febbraio. L’inflazione ha raggiunto il 6,7 per cento in marzo(è una stima Istat), collocandosi sui livelli più alti dai primi anni novanta; la componente di fondo resta su valori inferiori al 2 per cento.

Nel Bollettino della Banca D’Italia sono descritti tre scenari sugli effetti della guerra in Ucraina su PIL e inflazione in Italia

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Approvato il Def 2022, la crescita al 3,1% (07 aprile 2022)-Fonte Dipartimento del Tesoro

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La stagflazione o stagnazione

Cosa si intende per stagflazione?

Per Stagflazione si intende una situazione in cui si verifica contemporaneamente  un alto tasso di inflazione e una mancanza di crescita dell’economia.

In economia la stagflazione o stagnazione è una condizione in cui la produzione e il reddito nazionale non crescono, senza aumentare né diminuire.

Si consiglia la lettura di Previsioni economiche di primavera 2022: l’invasione russa mette alla prova la resilienza economica dell’UE

Quando la stagnazione è relativa a un periodo prolungato è preoccupante per l’economia di un paese perché individua una fase di ristagno da qui la definizione di stagnazione.

L’economista J.M. Keynes, vedeva nel tesoreggiamento la causa prima della tendenza alla disoccupazione e del rallentamento della crescita.

Keynes riteneva perciò necessarie continue e rilevanti spese pubbliche per compensare il volume di risparmio rimasto ozioso e impedire l’irrigidimento del sistema economico nelle dimensioni raggiunte, caratteristico dell’economia matura di un mercato chiuso.

  • La stagflazione è una condizione di crescita lenta o piatta in un’economia e una inflazione in aumento.
  • La stagflazione spesso comporta una sostanziale disoccupazione e sottoccupazione, nonché un’economia che generalmente sta andando al di sotto del suo potenziale.
  • I periodi di stagflazione possono essere di breve o lunga durata e possono risultare da una serie di fattori economici e sociali.

La stagflazione nel periodo pre e post pandemia Covid e guerra in Ucraina

Attualmente (periodo pre e post pandemia Covid e guerra in Ucraina) gli economisti spesso parlano di stagflazione.

In questo periodo post Covid e guerra in Ucraina si sta notando un innalzamento vertiginoso dei prezzi (causati principalmente dall’aumento del costo dell’energia) con una evidente diminuzione della produzione causata da una fase di contrazione dei consumi da parte delle famiglie.

Nel 2020 l’ISTAT nel documento pubblicato 8 giugno 2020 dal titolo ‘LE PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2020-2021faceva notare che alla fine del 2019, l’economia italiana già presentava evidenti segnali di stagflazione, solo in parte mitigati, a inizio 2020, da alcuni segnali positivi sulla produzione industriale e il commercio estero.

A partire da fine febbraio, il dilagare dell’epidemia di COVID-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo hanno determinato un impatto profondo sull’economia, alterando le scelte e le possibilità di produzione, investimento e consumo ed il funzionamento del mercato del lavoro. Inoltre, la rapida diffusione dell’epidemia a livello globale ha drasticamente ridotto gli scambi internazionali e quindi la domanda estera rivolta alle nostre imprese.

L’Istat sottolinea ancora che nel corso del 2019, la spesa per consumi finali nazionali ha manifestato persistenti segnali di debolezza fino alla stagnazione segnata nel quarto trimestre.

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Marzo 2022 record inflazione in Italia: +6,7

Erano 31 anni che l’inflazione non raggiungeva un valore così alto

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta anche in questo mese di marzo 2022 prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +52,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +38,7%), e, in misura minore, ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +3,1% a +4,0%) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%) e a quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,9%); i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio).

Per un approfondimento dei prezzi dei carburanti puoi consultare La serie storica del prezzo medio mensile e annuo della benzina in Italia

Un valore dell’inflazione maggiore di 6,7% è stato registrato nel periodo Nov-1989 Nov-1990 e il suo valore fu 6,8%. Dall’anno 1990 sono trascorsi 32 anni. Un valore uguale a quello attuale lo troviamo nel periodo Luglio-1990 Luglio-1991

Un rallentamento dei prezzi è registrato su servizi relativi ai trasporti da +1,4% a +1,0%.

Marzo 2022 record inflazione in Italia: +6,7 1
INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA

Si ricorda che l’ultimo dato ufficiale dell’inflazione in Italia è quello di febbraio scorso con 5,7%

 

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Differenza tra Disoccupati e Inattivi

Molto spesso in economia e nelle notizie economiche e statiche si fa riferimento quando si tratta l’argomento mercato del Lavoro al numero dei disoccupati e a quello degli inattivi.

Questi sono elementi fondamentali in grado di far comprendere se l’economia di un paese sia più o
meno solida. Vediamo la loro definizione in statistica.

Chi sono i disoccupati?

I disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;

Sono disoccupato coloro che inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Chi sono gli inattivi?

Gli inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, oppure quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione.

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Inflazione a febbraio 2022 alle stelle:+5,7% in un anno

Inflazione Febbraio 2022 uguale a 5,7%

L’inflazione per il periodo Febbraio 2022 è uguale a 0,9% come variazione mensile e 5,7% come variazione annuale.

I dati definitivi confermano la stima Istat dell’inflazione per Febbraio 2022  con gli stessi dati: un aumento del 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua.

Per trovare un valore dell’inflazione maggiore di 5,7% bisogna tornare indietro di 30 anni, periodo Gennaio-1991 Gennaio-1992 e il suo valore fu 5,9%. Partendo a ritroso il primo valore uguale a 5,7% lo troviamo nel periodo Novembre-1994 Novembre-1995; da novembre 95 a febbraio 2022 sono trascorsi 28 anni e 3 mesi.

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale é dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +2,2% a +3,1%) sia non lavorati (da +5,3% a +6,9%); i prezzi dei Beni energetici regolamentati, anche nel mese di febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (stabili a +94,6%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,5% a +1,7% e quella al netto dei soli beni energetici da +1,8% a +2,1%.

Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +7,0% a +8,6%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (a +1,8%); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi
dei beni (da -5,2 punti percentuali di gennaio a -6,8).

Tabella ultimi dati inflazione

Periodo Inflazione
annua
Febbraio 2022 5,7%
Gennaio 2022 4,8%
Dicembre 2021 3,9%
Novembre 2021 3,7%
Ottobre 2021 3,0%
Settembre 2021 2,5%
Agosto 2021 2,0%
Luglio 2021 1,9%
Giugno 2021 1,3%
Maggio 2021 1,3%
Aprile 2021 1,1%
Marzo 2021 0,8%
Febbraio 2021 0,6%
Inflazione Media 2,5%

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, registra una variazione tendenziale su base mensile uguale a 1% e 5,6% su base annua.

Raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale


Comunicato Istat per Febbraio 2022 del 16/03/2022

Inflazione US a febbraio +7,9%

Inflazione super negli USA a febbraio 2022, sale a +7,9% in un anno dal 7,5% di gennaio scorso.

Era da gennaio 1982 che non si registrava un valore così alto: allora l’inflazione registrò un valore di 8,4%.

Grafico variazioni Inflazione USA (CPI-U) Gennaio 1982 – Febbraio 2022

 


L’indice dei prezzi al consumo (CPI-U) è aumentato dello 0,8% a febbraio su base destagionalizzato dopo un aumento dello 0,6 per cento a gennaio.
Lo ha riferito oggi il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti. Gli aumenti degli indici per benzina e cibo sono hanno contribuito all’aumento di tutte le voci destagionalizzato. L’indice della benzina è aumentato del 6,6% a febbraio e ha rappresentato quasi un terzo di tutte le voci. L’indice alimentare è salito dell’1,0 per cento e l’indice del cibo da asporto è aumentato dell’1,4 per cento; era da aprile 2020 che non si registravano questi aumenti.

L’inflazione a Gennaio 2022 a +4,8%

Il dato definitivo dell’ISTAT conferma la stima preliminare con +4,8% in un anno e +1,6% rispetto a dicembre 2021. A dicembre scorso il dato definitivo era stato del 3,9%.

Quello di gennaio 2022 è il valore più alto da Maggio 1996 (tabella sotto) quando l’inflazione fece registrare un valore di 4,5%.

PeriodiInflazione
annua
Inflazione
mensile
Gennaio-1995 Gennaio-19965,6%0,5%
Febbraio-1995 Febbraio-19965,2%0,4%
Marzo-1995 Marzo-19964,8%0,4%
Aprile-1995 Aprile-19964,8%0,4%
Maggio-1995 Maggio-19964,5%0,4%

Qual è la causa dell’aumento dei prezzi a gennaio 2022?

L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base annua è causata dai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +94,6%), e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +22,9%), dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +5,3%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,6%); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,5%).

Se non si considerano i beni energetici e gli alimentari freschi l’inflazione (di fondo) rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.

Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,4% di dicembre a +3,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,0% a +4,3%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 5,1% su base annua (da +4,2% di dicembre); la stima preliminare era +5,3%. La variazione su base mensile nulla, a differenza di quella del NIC, si deve all’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto, che determinano una flessione dei prezzi di questo comparto merceologico pari a -21,5%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dell’1,4% su base mensile e del 4,7% su base annua.

Inflazione US ai massimi dal 1982

L’inflazione negli USA a Gennaio 2022 ai massimi storici:7,5%

Partendo dall’ultimo dato in archivio (vedi tabella) un valore annuale maggiore di 7,5% è stato registrato 40 anni fa nel periodo Febraio-1981 Febbbraio-1982 e il suo valore fu 7,6%.

Partendo a ritroso il primo valore uguale a 7,5% lo troviamo nel periodo Gennaio-2021 Gennaio-2022

Lo scorso periodo Dic-2020 Dic-2021 il dato annuale fu uguale a 7,0%.

 

Utile per approfondire: Serie storica inflazione USA

Esplode l’inflazione a Gennaio 2022:4,8%

Inflazione a Gennaio 2022 è da record!

La stima dell’inflazione per Gennaio 2022 comunicata dall’Istat è uguale a 1,6% come variazione mensile e 4,8% come variazione annuale.

Partendo dall’ultimo dato in archivio un valore annuale maggiore di 4,8% è stato registrato nel periodo Feb-1995 Feb-1996 e il suo valore fu 5,2%. Dall’anno 1996 sono trascorsi 25 anni

Partendo a ritroso il primo valore uguale a 4,8% lo troviamo (vedi grafico sotto) nel periodo Apr-1995 Apr-1996

La stima dell’inflazione per il periodo precedente (Dicembre 2021) fu 0,4% come variazione mensile e 3,9% come variazione annuale.

Tabella ultime stime Istat e valori ufficiali dell’inflazione

Nella tabella seguente sono riportate nelle prime due colonne i valori delle stime Istat del dato dell’inflazione per il periodo indicato e nelle successive i valori definitivi per lo stesso periodo

Periodo Var%
Stima Inf. mese
Var%
Stima Inf. anno
Inflazione mese Inflazione anno
Gennaio 2022 1,6% 4,8% ND ND
Dicembre 2021 0,4% 3,9% 0,4% 3,9%
Novembre 2021 0,7% 3,8% 0,6% 3,7%
Ottobre 2021 0,6% 2,9% 0,7% 3%
Settembre 2021 -0,1% 2,6% -0,2% 2,5%
Settembre 2021 -0,1% 2,6% -0,2% 2,5%
Agosto 2021 0,5% 2,1% 0,4% 2%
Luglio 2021 0,3% 1,8% 0,5% 1,9%
Giugno 2021 0,1% 1,3% 0,1% 1,3%
Maggio 2021 0% 1,3% 0% 1,3%
Aprile 2021 0,4% 1,1% 0,4% 1,1%
Marzo 2021 0,3% 0,8% 0,3% 0,8%
Marzo 2021 0,3% 0,8% 0,3% 0,8%
Febbraio 2021 0,1% 0,6% 0,1% 0,6%
Gennaio 2021 0,5% 0,2% 0,7% 0,4%
Dicembre 2020 0,3% -0,1% 0,2% -0,2%
Novembre 2020 -0,1% -0,2% -0,1% -0,2%
Ottobre 2020 0,2% -0,3% 0,2% -0,3%
Settembre 2020 -0,6% -0,5% -0,7% -0,6%
Agosto 2020 0,3% -0,5% 0,3% -0,5%
Luglio 2020 -0,1% -0,3% -0,2% -0,4%
Giugno 2020 0,1% -0,2% 0,1% -0,2%
Maggio 2020 -0,1% -0,1% -0,2% -0,2%
Aprile 2020 0,1% 0% 0,1% 0%

L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +93,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non
regolamentati (da +22,0% a +23,1%), dei Beni alimentari, sia lavorati (da +2,0% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%);
da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%).

 

Tabella ultimi dati inflazione

Periodo Inflazione
annua
Gennaio 2022
Dicembre 2021 3,9%
Novembre 2021 3,7%
Ottobre 2021 3,0%
Settembre 2021 2,5%
Agosto 2021 2,0%
Luglio 2021 1,9%
Giugno 2021 1,3%
Maggio 2021 1,3%
Aprile 2021 1,1%
Marzo 2021 0,8%
Febbraio 2021 0,6%
Gennaio 2021 0,4%
Inflazione Media 1,9%

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, registra una variazione tendenziale su base mensile uguale a 0,5% e 3,8% su base annua.

Raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

 

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Quanti anni ha

Quanti anni hai?

Avrai digitato su Google sicuramente la frase: Quanti anni ha. Siamo quasi certi che il tuo intento era trovare la canzone di Vasco Rossi  dal titolo Quanti Anni Hai una delle più belle canzoni scritte dal Komandante.

Questo brano è uno dei quattro estratti dall’album Canzoni per me, il dodicesimo album pubblicato il 24 aprile 1998 (Fonte wikipedia).

Il testo integrale della canzone Quanti anni hai

Quanti anni hai
Stasera
Quanti me ne dai
Bambina
Quanti non ne vuoi
Più dire
Forse non li vuoi
Capire
Ti ho pensato, sai
Stasera
Ti ho pensato e poi
La sfiga
Mi ha telefonato lei
Per prima
Non ho saputo dir di no
Lo sai che storia c’era
Dopo dove vai (Dopo dove vai)
Stasera (Stasera)
Sai che non lo so (Sai che non lo so)
Bambina (Bambina)
Certo che tu no, non sei la prima
E di certo no, non sei la più serena
Quello che ti do
Stasera
È questa canzone
Onesta e sincera
Certo che potevo sai
Approfittar di te
Ma dopo come facevo
A fare senza se
Meglio che rimani (Meglio che rimani)
A casa (A casa)
Meglio che non esci (Meglio che non esci)
Stasera (Stasera)
Perché la notte non è più sicura
E non è nemmeno più sincera
Quanti anni hai
Stasera
Sai che non lo so
Bambina
Forse ne ho soltanto qualcuno, qualcuno
Più di te
Ma è la curiosità
Che non so più cos’è
Perché la notte non è più sicura
E non è nemmeno più sincera
Perché la notte non è più sicura
E non è nemmeno più sincera, sincera
Sincera, sincera, sincera
Perché la notte non è più sicura
E non è nemmeno più sincera

Il video della canzone Quanti anni hai

Il sito ufficiale di Vasco Rossi

Bonus Terme 2021. Si parte il 28 ottobre 2021

Come e dove richiedere il bonus Terme 2021?

Bonus Terme 2021. Si parte il 28 ottobre 2021 2

Come specificato da INVITALIA nel comunicato del 1 ottobre 2021, a partire dalle ore 12.00 del 28 ottobre 2021 sarà online la piattaforma gestita da Invitalia per consentire la registrazione degli stabilimenti termali che aderiranno al Bonus Terme.

cittadini maggiorenni, potranno richiedere il contributo direttamente agli istituti termali prenotando i servizi a partire dall’8 novembre 2021

In cosa consiste il bonus Terme?

Il bonus Terme consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200 euro, che potrà essere richiesto  rivolgendosi direttamente agli stabilimenti termali che si saranno  accreditati sulla piattaforma Invitalia. Si precisa che il bonus terme non può essere utilizzato per i servizi di ristorazione e ospitalità.

Ciascun cittadino maggiorenne potrà usufruire di un solo bonus fino a un massimo di €200, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare. Il cittadino potrà ottenere dall’ente termale accreditato lo sconto in fattura. Il bonus può coprire solo il 100% del prezzo di acquisto dei servizi termali ammessi. Se il prezzo di acquisto dei servizi termali fosse superiore a €200, l’importo in più sarà a carico del cittadino.

Quante sono le risorse per il bonus terme messe a disposizione?

Le risorse messe a disposizione per la misura agevolativa sono pari a 53 milioni di euro. Si tratta di un intervento che mira anche a sostenere un settore, quello delle terme, particolarmente colpito dall’emergenza Covid.

Facendo due conti 53000000 / 200 = 265000. Quindi saranno solo  265000 cittadini maggiorenni che potranno beneficiare del bonus.

Come si accreditata un Istituto termale?

Il Ministero dello Sviluppo Economico precisa che ai fini della fruizione del bonus   per “servizi termali” si intendono le prestazione termali incluse quelle di wellness e beauty erogate da un istituto termale accreditato.

Il soggetto accreditato è colui che:

  • opera nel settore termale e delle acque minerali curative;
  • è iscritto nel Registro delle imprese della Camera di Commercio con codice Ateco 2007 96.04.20 “Stabilimenti termali”;
  • si è pre-registrato alla piattaforma on line che verrà aperta da Invitalia il prossimo 28 ottobre. 

L’elenco degli Istituti termali verrà pubblicato e puntualmente aggiornato sia sul sito del Ministero  che su quello di Invitalia.

Qual è la Normativa di riferimento?

Decreto ministeriale 1° luglio 2021 – Buoni per l’acquisto di servizi termali

Criteri e modalità attuative per la concessione e la fruizione dei buoni per l’acquisto di servizi termali (art. 29-bis, comma 2, del DL 104/2020).

Pubblicato nella GURI n. 186 del 5 agosto 2021 Decreto

Le salite più famose in Italia amate dai ciclisti

Quali sono le salite Italiane più amate dai ciclisti?

Le salite più famose in Italia amate dai ciclisti 3
Salita Passo Gavia

Passo dello Stelvio ( 2758 m slm)

Al primo posto c’è il Passo dello Stelvio  con i suoi 2758 m. con 40 tornanti  sul versante lombardo (da Bormio a 1225m slm) e 48 su quello altoatesino  (da Prato allo Stelvio a 916m slm).

Da Bormio la salita dello Stelvio è lunga  21,5 km, con ben 1533 m di dislivello, una pendenza media del 7,1% e massima del 13%.

Da Prato allo Stelvio  per arrivare ai 2758m del Passo dello Stelvio sono 24,3 km, un dislivello di 1808 m e una pendenza media del 7,4%.

Link utile su Passo dello Stelvio in bicicletta


Passo Gavia (2621m slm)

La salita del passo Gavia si può affrontare da Ponte di Legno (1258m slm – Lombardia) ed è lunga  17,3 km, un dislivello di 1363 m e una pendenza media del 7,9%.
Altro versante è quello che parte da Bormio. Qui la salita è lunga 25,6 km e un dislivello di 1404 m con  una pendenza media del 5,5%.
La partenza  da Valfurva(1734m slm) presenta una lunghezza di 13,5 km con 884 m di dislivello e una pendenza media del 6,5 %.

Link utile per la salita del Passo Gavia


Mortirolo (1852 m slm)

Da Mazzo (Lombardia-partenza da 552m slm) distanza della salita  12,4 km, dislivello di 1300 m e una pendenza media del 10,5 % .

Da Edolo  (Lombardia-partenza da 699m slm) distanza 17,2 km, dislivello 1153 m e pendenza media del 6,7 % .

Da Monno (Lombardia – partenza 1053m slm) distanza 10,7 km, dislivello 799 m e pendenza media 7,5 %.

Link utile sulle salite del Mortirolo


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