Nel bollettino mensile la BCE invita i governi ad attuare subito le misure anticrisi

La BCE avverte: Andrà peggio ai Paesi con forti squilibri di bilancio

La Bce prevede un 2009 nero



FRANCOFORTE - "Le attuali prospettive per i conti pubblici indicano un forte deterioramento dei saldi di bilancio nell'area dell'euro e vi è il rischio di un ulteriore peggioramento".

A lanciare l'allarme è la Banca centrale europea, che nel suo bollettino mensile sottolinea come in base alle previsioni economiche autunnali della Commissione Ue "il disavanzo medio delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro in rapporto al Pil aumenterebbe considerevolmente nel 2008 e nel 2009".

In 3 Paesi disavanzo superiore al 3%. La Commissione, ricorda, prevede infatti che tre Paesi dell'area euro (Francia, Irlanda e Malta) registrino un disavanzo pari o superiore al 3% del Pil nel 2008. "Si prevede - osserva la banca centrale europea - che tutti i Paesi dell'area dell'euro, ad eccezione di Grecia, Malta e Slovacchia, osservino un peggioramento delle posizioni di bilancio".

Più colpiti i Paesi con squilibri di bilancio.

La crisi colpirà soprattutto i paesi con squilibri di bilancio e amministrazioni "inefficienti".

 "E' probabile che i Paesi che presentano mercati del lavoro e dei beni e servizi strutturalmente rigidi- osserva l'istituto - nonchè squilibri di bilancio relativamente importanti e amministrazioni pubbliche inefficienti, abbiano una minor capacità di tenuta alla crisi e siano più esposti al rallentamento mondiale".

Secondo l'Eurotower "nel più lungo periodo, la crescita del prodotto di un paese dipenderà, fra l'altro, anche dal grado in cui la crisi e il rallentamento economico influiscono sul prodotto potenziale attraverso le ristrutturazioni societarie, l'adeguamento del mercato del lavoro e la qualità dell'attività del settore pubblico".

Stime Pil riviste al ribasso.

Nel 2008 la crescita di Eurolandia si attesterà tra lo 0,8% e l'1,2% mentre per il 2009 è attesa una variazione compresa tra -1% e zero. Sono le stime degli esperti dell'Eurosistema, riviste al ribasso rispetto a quelle formulate a settembre. Ci si attende per l'area euro un tasso di variazione del Pil negativo su base trimestrale fino a metà 2009. La ripresa arriverà solo nel 2010 (0,5-1,5%).

A picco i consumi.

La Bce vede nero anche sul fronte dei consumi. "Gli effetti dell'acuirsi e del diffondersi delle turbolenze dei mercati finanziari - si legge ancora nel bollettino - freneranno probabilmente la domanda su scala mondiale e nell'area dell'euro per un periodo di tempo prolungato". Per questo la Banca centrale europea invita le capitali dell'Eurozona a fare presto. "Le significative misure annunciate dai governi per far fronte alle turbolenze finanziarie - sostiene ancora l'istituto di Francoforte - dovrebbero essere attuate rapidamente in modo da contribuire ad assicurare l'affidabilità del sistema finanziario e da evitare limitazioni nell'offerta di credito alle imprese e alle famiglie".


Inflazione al ribasso, ma rischi nel 2009.

La gelata sui prezzi delle materie prime continuerà a far scendere l'inflazione nei paesi euro ma dalla seconda metà dell'anno prossimo potrebbe manifestarsi una inversione di tendenza. E' quanto indica la bce nel bollettino mensile indicando che l'inflazione "dovrebbe continuare a ridursi nei prossimi mesi" ma "potrebbe tornare ad aumentare nella seconda metà dell'anno, anche a seguito di effetti base, e quindi i bruschi cali dell'inflazione dovrebbero essere di breve durata e pertanto non rilevanti nella prospettiva della politica monetaria".

Bankitalia: si contrae il debito pubblico. Dal supplemento finanza pubblica del Bollettino statistico della Banca d'Italia emerge intanto una notizia positiva: si contrae il debito pubblico. Dopo il record raggiunto in agosto (a 1.666,6 miliardi) a settembre si è attestato a quota 1.648,5 miliardi ovvero 18,1 miliardi in meno rispetto al mese precedente.

E crescono le entrate tributarie. Crescono le entrate tributarie: nei primi 10 mesi dell'anno si sono attestate a 311,3 miliardi, il 3,2% in più rispetto ai 301,2 miliardi segnati nel periodo gennaio-ottobre 2007.

In termini assoluti, attesta il supplemento al Bollettino di Bankitalia, si tratta di una crescita di 10,1 miliardi. Nel solo mese di ottobre 2008 le entrate si sono attestate a 29,5 miliardi, 1,5 miliardi in più rispetto ai 28 di ottobre 2007.

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