22 gennaio 2008
Dopo una giornata terribile sui mercati asiatici (Tokyo chiude a -5,85%, Hong Kong a -8.74): la Banca centrale Usa ha tagliato i tassi di 75 punti base, portando i Fed Funds al 3,5% e il tasso di sconto al 4.
Wall Street reagisce all'annuncio con un tonfo del 5% in apertura, ma poi si riprende. Il presidente George W. Bush non esclude un pacchetto di aiuti all'economia americana più sostanzioso dei 140-150 miliardi di dollari prospettati nei giorni scorsi.
Le Borse europee, dopo un inizio pesante, recuperano, con il Dj Stoxx 600 in progresso dell'1,6%. Londra avanza del 2,3%, Parigi del 2,2%, Francoforte dello 0,77% e Milano dello 0,67. Per il ministro dell'Economia Tommaso Padoa- Schioppa, "La riduzione dello 0,75% dei tassi da parte della Fed, deciso al di fuori del calendario ordinario delle sue riunioni, è eccezionale e senza precedenti". E il mercato come ha risposto? Nonostante il maxi-taglio da 75 punti base deciso, scommette su ulteriori riduzioni del costo del denaro da parte della Fed nei prossimi mesi. I Fed Funds dovrebbero scendere al 2,75%, cioè di 50 punti base, a marzo, in occasione della riunione del FOMC del 18 di quel mese. Questo scenario è avallato dal 65,8% dei consensi, mentre c'è un 70,0% di probabilità che i Fed Funds vengano tagliati di 25 punti base, al 3,25%, al FOMC del 30 gennaio prossimo.
CONSUMATORI. Dopo la Fed anche la Bce tagli i tassi dello 0,50%, portandoli al 3,50% come negli Usa.
A chiederlo sono Adusbef e Federconsumatori. "Per contrastare la crisi dei mercati - affermano all'Ansa infatti i presidenti delle 2 associazioni di consumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - prodotta sia dai comportamenti schizofrenici delle banche centrali, specie della Federal Reserve Usa governata da Greenspan, che con la leva monetaria edificata sui debiti ha istigato le famiglie ad indebitarsi, drogando in tal modo l'economia, che da una omessa vigilanza sulla crescita esponenziale dei prodotti derivati insaccati dalle banche di affari in subprime, cartolarizzati e certificati dalle 3 sorelle del rating (Moody's, Standards & Poor's, Fitch) anche la Banca Centrale Europea ha il dovere di tagliare i tassi di interesse di mezzo punto, adeguandoli al 3,50% degli Usa".