Un aumento dell’ 1,3% annuo ci riporta indietro fino a ottobre 2023 (1,7%)
Un aumento mensile dello 0,5% rispetto a giugno scorso, come quello comunicato dalla stima Istat, è il più alto mai visto da novembre 2022. Allora si registrò lo stesso aumento mensile; in quel periodo l’inflazione annua era dell’11,8%.
Gli ultimi dati dell’inflazione per l’anno 2024
Periodo | Var% annua |
gen-24 | 0,80% |
feb-24 | 0,80% |
mar-24 | 1,20% |
apr-24 | 0,80% |
mag-24 | 0,80% |
giu-24 | 0,80% |
lug-24(stima) | 1,30% |
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Cosa ha procurato questo brusco aumento dell’inflazione?
L’ accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici che passano a -4,1% dal -8,6% di giugno scorso, a causa sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Di contro, nel settore alimentare i prezzi dei prodotti non lavorati, come anche quelli dei beni lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento del tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,8% da +1,2%). Nel mese di luglio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).
Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1,0% a -1,2%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno).
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