Inflazione: il paniere di riferimento per l’anno 2025

Paniere ISTAT 2025: quali prodotti entrano e come si calcola l’inflazione

Ogni anno l’ISTAT aggiorna la composizione del paniere di riferimento utilizzato per monitorare i prezzi al consumo, introducendo nuove voci e adeguando i criteri di rilevazione dell’inflazione in Italia. Questo processo tiene conto delle variazioni nelle abitudini di spesa delle famiglie, delle nuove classificazioni di prodotti e servizi, e delle esigenze di una misurazione sempre più accurata del costo della vita.

Paniere Istat 2025
Paniere Istat 2025

Quanti e quali prodotti sono inclusi nel paniere ISTAT 2025?

Nel paniere 2025, impiegato per calcolare l’indice NIC (che rappresenta l’intera popolazione nazionale) e il FOI (che riguarda le famiglie di operai e impiegati), figurano 1.923 prodotti elementari, suddivisi in 1.046 categorie di prodotti e successivamente in 424 macro-aggregati.

Per quanto riguarda l’indice IPCA (l’indicatore armonizzato a livello europeo), il paniere comprende 1.944 prodotti elementari, organizzati in 1.065 categorie e 428 aggregati. Rispetto al 2024, si registra un lieve incremento del numero di prodotti inclusi, a conferma di un sistema di rilevazione sempre più dettagliato e rappresentativo dei consumi reali.

Nuovi prodotti nel paniere 2025

L’ISTAT ha incluso nuovi beni e servizi per migliorare la rappresentatività del paniere, riflettendo i cambiamenti nei consumi degli italiani. Tra i nuovi ingressi troviamo:

  • Speck da banco
  • Pantaloncini da donna
  • Lampade da soffitto
  • Topper per materassi
  • Camere d’aria per biciclette
  • Spazzole tergicristalli
  • Cono gelato

Questi aggiornamenti rispecchiano le evoluzioni del mercato e le preferenze d’acquisto delle famiglie italiane, consentendo un monitoraggio più preciso dell’andamento dei prezzi al consumo.

Come vengono raccolti i dati sui prezzi?

Per stimare l’indice dei prezzi al consumo, l’ISTAT utilizza diversi metodi di rilevazione:

  • Scanner data: circa 33 milioni di quotazioni mensili raccolte dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), relative a beni di largo consumo.
  • Indagini territoriali: oltre 388mila prezzi rilevati dagli Uffici comunali di statistica (UCS).
  • Dati fornitori: circa 237mila prezzi raccolti direttamente dall’ISTAT o tramite fornitori esterni.
  • Prezzi carburanti: circa 214mila quotazioni estratte dalla banca dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
  • Canoni di affitto: circa 1,5 milioni di rilevazioni sui contratti di locazione di abitazioni private.

Quanti comuni partecipano alla rilevazione ISTAT?

Nel 2025, 80 comuni (coprendo l’84% della popolazione italiana) contribuiscono alla rilevazione completa dei prezzi, mentre altri 10 comuni (coprendo un ulteriore 5,1% della popolazione) si occupano solo di tariffe e servizi locali.

Complessivamente, oltre 45mila punti vendita, imprese e istituzioni partecipano alla raccolta dati, insieme a 2.900 abitazioni per il monitoraggio dei canoni d’affitto.

Tecniche di rilevazione dei prezzi: tradizionali e digitali

  • 49,4% del paniere NIC è rilevato attraverso tecniche di indagine dirette.
  • 25,8% dei prezzi viene raccolto tramite web scraping o acquisito da grandi fornitori di dati.
  • Scanner data GDO: coprono il 13,4% del paniere NIC, analizzando un campione di 4.250 punti vendita appartenenti a 19 grandi gruppi della distribuzione.

L’aggiornamento del paniere ISTAT rappresenta un elemento chiave per monitorare con precisione l’inflazione e il costo della vita in Italia, fornendo dati affidabili per le politiche economiche e il potere d’acquisto delle famiglie.