Una Bce che resta guardinga, dunque, sugli effetti di secondo livello sui prezzi ed in particolare su eventuali rialzi salariali che venissero dalla stagione dei rinnovi a seguito degli aumenti subiti da prodotti energetici ed alimentari. E’ insomma tempo di stringere la cinghia e a pagare dovranno essere i lavoratori più che le aziende per evitare pericolose spirale inflazionistiche. Ma il banchiere centrale ha dovuto ammettere: l’inusuale incertezza dei mercati finanziari potrebbe avere contraccolpi sull’economia reale.
Così per quanto “il Consiglio direttivo continua nel suo impegno di prevenire gli effetti di secondo livello sull'inflazione e la concretizzazione di rischi al rialzo alla stabilità dei prezzi nel medio termine” non si è avuto più alcun accenno alla possibilità di futuri rialzi dei tassi in Eurolandia. Fondamentali solidi, insomma, non vuol dire essere insensibili alle intemperie che in queste settimane scuotono i listini e del resto l’esempio di Fed e BoE, per quanto indirettamente, è lì a dimostrare che si può anche decidere di agire rapidamente se poi la misura risulta efficace ed è recuperata con altrettanta decisione nel momento in cui i tassi saranno da alzare.
Il mercato sembra aver capito il cambio di tono e l’euro ha subito perso terreno contro il dollaro: se non vi saranno ulteriori rialzi, infatti, non ha molto senso scommettere su ulteriori indebolimenti a breve del biglietto verde.
Studia ed analizza online i dati dell'inflazione Italiana con pochi clic su http://www.rivaluta.it/inflazione.htm
RIVALUTA.it offre gratuitamente ai propri visitatori la possibilità di elaborare le serie storiche dei dati relativi all'inflazione Italiana, AREA EURO e US
Ultimi comunicati Ufficiali sull'inflazione
Ultimi comunicati Ufficiali sulla stima dell'inflazione
Visualizza la serie storica dell'inflazione media e leggi i dati mensili relativi ad un anno da te scelto
Visualizza i valori dell'inflazione medi, minimi e massimi in un intervallo temporale da te scelto
Strumento per prevedere empiricamente l'inflazione
Cosa aspetti ad inserire www.rivaluta.it tra i tuoi bookmark Economici?
* L'inflazione nell'Euro area è misurata dall'indice MUICP ('Monetary Union Index of Consumer Prices’ come definito in Council Regulation (EC) No 2494/95 of 23 October 1995) il quale è l'aggregato ufficiale dell'Euro AREA.
Euro area inizialmente includeva Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lusssemburgo, Olanda, Austria, Portogallo e Finlandia.
La Grecia è stata inclusa dal 1 gennaio 2001, Slovenia da genaio 2007, Cypro e Malta da 1 gennaio 2008 , Slovakia da 1 Gennaio 2009, Estonia da Gennaio 2011, Lettonia dal 1 gennaio 2014 , Lituania 1º gennaio 2015
Inflazione MUICP (13) 13 paesi (entra la Slovenia)
Inflazione MUICP (15) 15 paesi (rispetto al precedente entrano Cypro e Malta)
Inflazione MUICP (16) 16 paesi (rispetto al precedente entra la Slovakia)
Inflazione MUICP (17) 17 paesi (rispetto al precedente entra la Estonia)
Inflazione MUICP (18) 18 paesi (rispetto al precedente entra la Lettonia)
Inflazione MUICP (19) 19 paesi (rispetto al precedente entra la Lituania)
Maggiori informazioni ufficiali sugli stati che compongono l'Area EURO
Periodo | Var% |
Novembre-2016 Novembre-2017 | 0,9 |
Dicembre-2016 Dicembre-2017 | 0,9 |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,8 |
Periodo | Var% |
Gennaio-2017 Gennaio-2018 | 0,9 |
Febbraio-2017 Febbraio-2018 | 0,5 |
Marzo-2017 Marzo-2018 | 0,7 |
Aprile-2017 Aprile-2018 | 0,4 |
Maggio-2017 Maggio-2018 | 0,9 |
Giugno-2017 Giugno-2018 | 1,2 |