FMI: E' RECESSIONE. BORSE A PICCO

6 novembre 2008

Qui la tabella aggiornata | l'annuncio ufficiale in lingua inglese |

Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria.


1. Il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è ridotto di 50 punti base, al 3,25%, a decorrere dall’operazione
con regolamento il 12 novembre 2008.

2. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 50 punti base, al 3,75%, con effetto dal 12 novembre 2008.

3. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 50 punti base, al 2,75%, con effetto dal 12 novembre 2008.

Maxi-taglio invece, dei tassi di interesse in Gran Bretagna. La banca centrale inglese ha infatti tagliato i tassi dell'1,50% portandoli al 3%. Il Board della Banca Centrale Europea, ha rivelato il presidente della BCE Jean-Claude Trichet, ha discusso ''diverse opzioni'' nel corso della riunione ''compresa la possibilita' di un taglio di 0,75 punti''. La decisione finale comunque e' stata adottata ''all'unanimita'''.


TRICHET PREPARA UN NUOVO TAGLIO E RIMPROVERA LE BANCHE.

La Bce si prepara a tagliare nuovamente il costo del denaro a dicembre. Una aspettativa realistica dopo la conferenza stampa del numero del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Spiegando la decisione odierna di ridurre i tassi di interesse di 50 punti base dal 3,75% al 3,25%, il numero uno dell'Eurotower ha reso noto che ''si e' anche parlato di tagliarli di 75 punti base''. D'altra parte i rischi di recessione ''sono considerevolmente aumentati, mentre l'inflazione sta scendendo ''. Un quadro che, al momento, secondo la Bce , non prelude a uno sbocco verso la deflazione.

Sulla prossima mossa di politica monetaria della banca centrale, Trichet, come suo solito, non ha preso alcun impegno, ma per la prossima riunione del Board che si terra' a Bruxelles, ha detto: ''Non escludo una nuova riduzione dei tassi di interesse''. Insomma a dicembre, il Refi potrebbe scendere al 3%. Questa la prima novita' emersa nel consueto incontro con la stampa.

Poi, da buon banchiere centrale, Trichet ha decisamente rafforzato la ''moral suasion'' nei confronti delle banche.

''In un mese abbiamo tagliato il costo del denaro di un punto percentuale (dal 4,25% al 3,35%,ndr), forniamo liquidita' alle banche a tasso fisso e per quantita' illimitate, mentre i governi hanno posto forme di garanzie statali sul mercato interbancario'', ha spiegato Trichet. Ma tutto questo, secondo il presidente della Bce, non si e' ancora riflesso nel mercato monetario,dove resta uno spread elevatissimo tra il tasso di politica monetaria e l'Euribor, il parametro a cui sono indicizzati mutui, prestiti commerciali e obbligazioni a tasso variabile.

Oggi pomeriggio, dopo il taglio di mezzo punto del Refi, l'Euribor a tre mesi valeva il 4,52%, prima del taglio di 50 punti base era al 4,59%. In pratica e' sceso di soli 7 punti base, invece di 50 punti. Nei fatti con il Refi al 3,25%, l'Euribor a tre mesi dovrebbe valere intorno al 3,50%, invece viaggia ben 100 punti base sopra il suo livello naturale. Una situazione che preoccupa Trichet, ''il comportamento delle banche dovrebbe riflettere pienamente quanto fatto dalle Bce e dai governi europei. Non e' una minaccia, ma un incoraggiamento alle banche affinche' si assumano le loro responsabilita'''.

Il numero uno dell'Eurotower ha riconosciuto come un ritorno dei tassi Euribor alla normalita' ''richieda tempo'', tra gli operatori bancari permane infatti una forte avversione al rischio di solvibilita'. Non a caso le banche impiegano la liquidita' nei depositandola presso la banca centrale (siamo a ridosso dei 300 miliardi di euro) invece che prestarsela attraverso il canale interbancario. Questa situazione ''rappresenta un problema e stiamo riflettendo su come riuscire a ripristinare il funzionamento del mercato monetario'', ha detto Trichet. La buona notizia e' che, nonostante i problemi del mercato monetario, non si registrino ancora fenomeni di ''credit crunch (razionamento del credito)''.

Certo i tassi di mercato monetario restano abnormalente onerosi ma il presidente dell'Eurotower ha evitato di prendere posizione rispetto a quanti reclamano un cambiamento dei parametri a cui sono indicizzati mutui e prestiti. Si parla si sostituire l'Euribor con il Refi.

''Questa e' una decisione che spetta alla banche'', ha concluso Trichet. Un modo per dire che a Francoforte non credono a misure che rendano i tassi di interesse una sorta di ''prezzi amministrati''.

Oltretutto, non e' detto che il Refi sia migliore dell'Euribor, tutto dipende dall'entita' dello spread che la banca carichera' sul parametro di riferimento. Potrebbe persino costare di piu'.



FMI: SITUAZIONE SI E' AGGRAVATA, TAGLIA ANCORA STIME SUL 2009.

Intnto, l'Fmi ammonisce che nell'ultimo mese si sono ulteriormente aggravate le prospettive sull'economia globale con l'acuirsi della crisi finanziaria tanto che si e' reso in via straordinaria un aggiornamento del quadro delle previsioni procedendo a un ulteriore taglio delle stime.

Per l'anno prossimo e' recessione. In particolare, le economie avanzate registreranno una crescita negativa pari allo 0,3% rispetto alla stima del mese scorso di un +0,5%. Il Fmi sollecita una azione coordinata a livello globale e maggiori stimoli all'economia per fronteggiare la contrazione economica che per i paesi piu' sviluppati e' la prima dalla seconda guerra mondiale.

Per quanto riguarda l'Italia il Fondo stima una flessione del pil dell'Italia dello 0,2% nel 2008 (-0,1% stima diffusa ad ottobre) e un ulteriore peggioramento nel 2009 a -0,6% (-0,2% la precdente stima).


MERCATI DEPRESSI. BCE NON BASTA.

Nuovo scivolone per i principali mercati azionari europei.

I timori di una nuova recessione economica, quindi, condiziona l'andamento dei mercati che non beneficiano nemmeno della decisione della Bce di tagliare di mezzo punto i tassi d'interesse.

Al termine degli scambi a Piazza Affari, l'indice Mibtel ha fatto registrare una flessione del 4,68% a 16.715 punti mentre lo S&P Mib ha ceduto il 5,06% a 21.607 punti.

Amsterdam cede il 6,74%, Bruxelles il 3,03%, Parigi il 6,83%, Francoforte il 6,84%, Londra il 5,67%, Madrid il 5,65% e Zurigo il 4,61%.

Tra i settori piu' colpiti dalle vendite spiccano le risorse di base (con lo Stoxx che ha perso piu' del 13%), seguito da servizi finanziari e tecnologici. A livello di singoli titoli le flessioni piu' consistenti hanno interessato Alcatel-Lucent, Renault, Deutsche Bank, Siemens, Swiss Re e Allianz, tutte con ribassi a doppia cifra.

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